Confronto tv con Monti e Berlusconi: sì di Bersani se gli esclusi non protestano

Pubblicato il 31 Gennaio 2013 - 13:29| Aggiornato il 16 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Elezioni 2013. Il segretario Pd Bersani apre al confronto tv a tre, ristretto cioè a lui, Berlusconi e Monti, a patto, però, che gli esclusi non avanzino proteste. Un sì condizionato, quindi, al nulla osta di Grillo (che non è interessato) di Ingroia e Giannino (verosimilmente affatto scontenti di saltare un appuntamento di campagna elettorale decisivo). Oggi (31 gennaio) il cda della Rai dovrà pronunciarsi definitivamente sulla sfida tv, dopo che dalle segreterie dei due maggiori partiti erano giunte chiusure e mezze aperture, richieste e dinieghi.

Il Pdl accusava Bersani di temere una disfatta televisiva al cospetto di Berlusconi e per questo avrebbe rifiutato il confronto diretto, adducendo la falsa giustificazione di volere un confronto aperto a tutti i contendenti. Non è vero, ribattevano dal Pd: è Berlusconi che ha paura di misurarsi con gli altri candidati premier ed è per questo che rifiuta un dibattito allargato. Il terzo incomodo, Monti, accetta invece qualsiasi soluzione, cercando di marcare anche qui la sua distanza da Pdl e Pd.

Tornando a Bersani, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa: “Si può anche pensare che sia un’ubbia la cosa che dico, ma ci sono punti di principio che vengono prima degli interessi di partito compreso il mio”. Anche sulle disposizioni del Commissione di Vigilanza Rai Bersani ha da ridire, in merito alla previsione di tre conferenze stampa (Monti, Bersani, Berlusconi) l’ultimo giorno utile di campagna elettorale, il 22 febbraio.

Dice Bersani: ” “Io ritengo che i contendenti abbiano uguale diritto, che un conto siano i sondaggi e un conto i voti dei cittadini. Ho sempre detto o tutti o nessuno  – ha ricordato  – adesso viene fuori che decidono loro. Se va bene agli altri tre va bene anche a me, alla prima obiezione di chi prendesse anche lo 0,5 io starei con lui altrimenti, non saprei come rispondere a chi mi dicesse che sto in una posizione privilegiata. E’ un problema solo mio? Ho capito che Berlusconi ignora questo principio e riesce sempre a farne valere un altro, ma abbiamo il diritto di non starci”.