Consiglio dei ministri nomina Davide Giacalone presidente di DigitPa

Pubblicato il 22 Gennaio 2010 - 12:31 OLTRE 6 MESI FA

Il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione Renato Brunetta, la nomina di Davide Giacalone a presidente dell’ente DigitPA, nuova denominazione del Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione. Lo rende noto l’Ansa.

È quanto si legge nel comunicato ufficiale di palazzo Chigi. Su proposta del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia, si legge ancora nella nota, è stata approvata anche la nomina di Dario Fruscio a presidente dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura.

Secondo quanto riporta Wikipedia, Davide Giacalone è stato direttore de “La Ragione” e “Smoking” e collabora con “L’Opinione”. Dal 1979 ha collaborato con Vincenzo Muccioli insieme al quale scrive “La mia battaglia contro la droga, l’emarginazione e l’egoismo”. Dal 1980 al 1986 è stato segretario nazionale della Federazione Giovanile Repubblicana, dal 1981 al 1982 è stato Capo della Segreteria del Presidente del Consiglio dei Ministri, dal 1987 al 1991 è stato consigliere del Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni.

Coinvolto in Tangentopoli con l’accusa di avere smistato tangenti per il Partito Repubblicano Italiano, fu arrestato e confessò di avere ricevuto denaro da Giuseppe Parrella, direttore dell’ azienda di Stato per i servizi telefonici, e di averle consegnate a Giorgio Medri, chiamando in causa anche Oscar Mammì e Giorgio La Malfa. Nel 2001 fu prosciolto per prescrizione.

Attualmente è una delle firme di “Libero” e collabora con l’emittente radiofonica nazionale RTL 102.5 dove ogni mattina, da lunedì a sabato, alle 7:10 circa durante la rassegna stampa contenuta nel programma “Non stop news”, commenta una notizia apparsa sulle prime pagine dei quotidiani nazionali. Da questa esperienza è nato il libro “Diario Civile”, edito nel 2005.

E intanto si alzano le proteste per questa nomina. «Quando il governo, come nel caso della discussa nomina del dottor Davide Giacalone, chiede un parere al Parlamento e, a scrutinio segreto, esso si rivela sonoramente negativo come è accaduto in Commissione Affari Costituzionali del Senato – ha detto Stefano Ceccanti, senatore del Pd – l’esecutivo avrebbe il dovere di attenervisi scrupolosamente».

«Invece, a pochi giorni di distanza, la nomina viene effettuata lo stesso – ha proseguito Ceccanti – come se il voto del Senato non fosse mai esistito. Questa è la considerazione in cui il Ministro Brunetta tiene il ruolo del Senato. Predicano il dialogo e praticano il disprezzo travolgendo la leale cooperazione tra le istituzioni». Conclude Ceccanti: «Ne riparleremo. In commissione e in aula».

E Legautonomie chiede che «si accendano i riflettori sui costi del centralismo politico» e, attraverso il presidente uscente dell’organizzazione, Oriano Giovanelli, lancia un’accusa al ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta.

L’incarico di Giacalone, sottolinea Giovanelli, che «costa come mille consiglieri comunali. Perché non si scrive – ha affermato Giovanelli – che l’amico di Brunetta da nominarsi all’ex Cnipa, oggi DigitPa, se non provvedono a tagliargli l’indennità incasserà 315 mila euro l’anno senza avere i titoli professionali per ricoprire quel ruolo? Il signor Giacalone – ha proseguito Giovanelli – ad oggi vale l’equivalente di mille consiglieri comunali».