D’Alema: “Di Pietro e Berlusconi? Si alimentano a vicenda”

Pubblicato il 17 Dicembre 2009 - 09:52 OLTRE 6 MESI FA

Massimo D'Alema

Berlusconi e Di Pietro? Due facce della stessa medaglia, una medaglia fatta di populismo e antipolitica. Lo afferma Massimo D’Alema in una lunga intervista al Corriere della Sera. Per l’ex presidente del Consiglio «in Italia c’è ormai una frattura tra politica e antipolitica che attraversa gli schieramenti. Da questo punto di vista, ci sono delle similitudini tra il populismo di Berlusconi e quello di Di Pietro: sono speculari e si alimentano a vicenda, nel senso che Di Pietro è l’opposizione ideale per Berlusconi».

D’Alema sottolinea la necessità di «fermare questa spirale e avere il coraggio di dire che le riforme costituzionali comportano una comune assunzione di responsabilità, senza temere l’accusa di voler fare inciuci». Per il presidente della Fondazione ItalianiEuropei, «l’unico modo per uscire da questa situazione è quello di ripartire dal rispetto per le istituzioni e dalla necessità di correggere le distorsioni, come questa sorta di presidenzialismo di fatto a cui siamo giunti».

«Qui c’è bisogno di rifondare il sistema politico – prosegue D’Alema- e questo è l’unico spazio in cui il Pd può agire, tra gli opposti populismi. Non è facile, ma Bersani lo sta facendo bene». A Rosy Bindi, invece, in merito alle dichiarazioni su Berlusconi, D’Alema dispensa un consiglio: «Più prudenza».

Quanto a Gianfranco Fini, «appare consapevole dei rischi che ho descritto, non perchè sia diventato di sinistra, ma perchè è un uomo politico e ha il senso dello Stato», spiega ancora D’Alema.

In Tema di giustizia, «se per evitare i processi a Berlusconi devono liberare centinaia di imputati di gravi reati è quasi meglio che facciano una leggina ad personam», dice l’ex premier. «Ma una vera emergenza democratica è sicuramente quella della riforma del Parlamento, a cui occorre restituire autorità e centralità riducendo il numero dei parlamentari e e superando il bicameralismo perfetto in senso federalista».