Del Turco, Finocchiaro (Pd): “Perché usare intercettazioni estranee al processo?”

Pubblicato il 15 Giugno 2010 - 18:22| Aggiornato il 16 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Anna Finocchiaro

Anna Finocchiaro, presidente del Gruppo Pd al Senato, si è indignata per quel che ha fatto il procuratore della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi, al processo contro Otttaviano Del Turco: “Trovo criticabile che nel corso di un pubblico dibattimento il Pm d’udienza abbia dato lettura di intercettazioni telefoniche riguardanti fatti estranei ai capi di imputazione e dunque alle accuse formalizzate nei confronti dell’ex Presidente della Regione Abruzzo Ottaviano del Turco”.

Anna Finocchiaro ha detto ancora: “La necessità addotta dal Pm di illustrare così la personalità dell’imputato non può comportare l’utilizzazione di conversazioni attinenti alla vita privata dello stesso, chiunque esso sia, con una mortificazione della sua dignità non funzionale a raggiungere la prova della colpevolezza rispetto ai fatti contestati”.

Poi però, con una presa di posizione un po’ contradditoria, ha ribadito la sua opposizione alla legge bavaglio e ha detto anche che  “le stizzite risposte che vengono dalla maggioranza in merito alla richiesta che è giunta all’Italia da parte dell’Osce di rinunciare al Ddl sulle intercettazioni o di modificarlo in sintonia con gli standard internazionali sulla libertà di espressione, non riescono a coprire la gravità di quel provvedimento”.

“La richiesta dell’Osce – fa notare la Finocchiaro – una richiesta che ci viene dall’Europa, rende ancora più forti i motivi della battaglia che abbiamo condotto in Senato e che continueremo alla Camera. C’è un’oggettività delle cose, fatta delle opinioni di autorevoli organismi internazionali ma anche dei giudizi dei magistrati, delle forze dell’ordine, degli operatori della sicurezza e di tutti i rappresentanti del mondo dell’informazione, che ci dice, e dovrebbe dirlo soprattutto alla maggioranza e al governo, che quel Ddl, così come è uscito dal Senato, è sbagliato e lede i diritti fondamentali. Il senatore Gasparri – conclude Finocchiaro – può pure reagire con una battuta, ma il problema si presenterà alla maggioranza alla Camera in tutta la sua gravità e interezza”.