Di Girolamo al Senato per le dimissioni: “Sono considerato Lucifero e untore”

Pubblicato il 3 Marzo 2010 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA

«Mi dimetto per allontanare da me e dalla Camera alta questa ignominia». Nicola Di Girolamo ha preso la parola nell’aula del Senato per spiegare il perché delle proprie dimissioni, presentate a seguito del coinvolgimento nell’inchiesta sul riciclaggio. «Sarò forse ricordato come l’unico che dà le dimissioni in questo Paese» ha detto il senatore uscente che ha però tenuto a ribadire la propria estraneità ai fatti contestati e che ha sottolineato di non avere «portato la’indegnità della ‘ndrangheta in quest’aula».

Di Girolamo ha parlato della fotografia scattata in occasione dei festeggiamenti per l’elezione, che lo ritrae in compagnia di un mafioso: «Davanti a quella torta feci 300 foto – ha spiegato – anche con il parroco e con il maresciallo dei carabinieri. Quello che si asserisce essere un mafioso, mi fu presentato come il proprietario di una catena di ristoranti all’estero. In campagna elettorale non si chiede il certificato penale a tutti coloro con i quali si scatta una foto». L’esponente del Pdl ha poi esortato ad accertare i fatti senza coinvolgere persone innocenti: «Ce ne sono già che stanno pagando loro malgrado per questa vicenda – ha detto -, a partire dalla mia famiglia».

«Vorrei ringraziare tutti coloro del gruppo – ha poi annunciato Di Girolamo -. Non faccio nomi, visto che sono il Lucifero e l’untore. Credo che i colleghi sanno a chi è diretta la mia riconoscenza. Per loro stessa tutela non li chiamo per nome. Vale anche per i colleghi di opposizione con molti dei quali ho lavorato». Il Senato si esprimerà in tarda mattinata sulle dimissioni.