Sicilia. Dimissioni vicine per Raffaele Lombardo? “Deluso da Mpa”

Pubblicato il 14 Maggio 2012 - 20:29 OLTRE 6 MESI FA

PALERMO, 14 MAG – Ribadendo che a ottobre la Sicilia tornerà alle urne anticipando di sei mesi la fine della legislatura e ridimensionando il prossimo rimpasto di governo definendolo ''un rimpastino'', Raffaele Lombardo sarebbe vicino alle dimissioni e già comincia a togliersi più d'un sassolino dalla scarpa. La prima stoccata, a sorpresa, è per il Movimento per l'autonomia, da lui fondato: ''Mi ha molto deluso, e' diventato un partito di potere e di governo''. Lombardo fa intendere decisioni importanti a breve, ''ma le comunichero' quando annuncero' la data delle mie dimissioni dalla Presidenza della Regione''.

Poi l'affondo nei confronti del suo ex partito, l'Udc, uscito dal governo qualche mese fa e mai tenero nei suoi confronti: ''Usa un inguaggio e compie tentativi di equilibrismo da I secolo a.c.''. Il partito di Casini, come i protagonisti della foto di Vasto, per il governatore siciliano ''propinano vecchie logiche, illudendosi che la gente possa ancora crederci''. ''Il Terzo polo pare che adesso non ci sia piu' – attacca – io non ci ho mai creduto a questo progetto e l'ho detto in tempi non sospetti''.

Lo sfogo del governatore è a tutto tondo. Non risparmia nemmeno gli alleati ''di ferro'' del Pd, che finora ha sostenuto il suo esecutivo pur tra forti lacerazioni interne ai democratici. Lo fa riferendosi all'imminente rimpasto della giunta tecnica, che qualcuno ha gia' definito ''governo balneare''. ''Il Pd non c'e' mai stato in giunta e non credo che mai ci sara', anche se alcuni assessori tecnici appartengono all'area del centrosinistra''. ''I democratici – afferma il governatore – hanno sostenuto l'azione riformatrice del governo ma ormai siamo agli sgoccioli, i tecnici potranno lasciare spazio, ma la sostituzione riguardera' uno o due assessori al massimo''.

Sicuramente ''c'e' da assegnare la delega al Lavoro, che al momento detengo io; poi magari ci sara' da sostituiore qualche assessore pronto a dimettersi perche' ha gia' un posto o perche' ha ambizioni elettorali''. Tra i probabili dimissIonari c'e' Gaetano Armao, delega all'Economia. Per lui si parla della presidenza dell'Irfis, la finanziaria acquisita interamente dalla Regione dopo l'operazione di compravendita delle quote detenute da Unicredit. ''Scommettere sulle dimissioni di Armao? Non scommetto… non vorrei perdere'', ironizza Lombardo. Nella rosa degli assessori in pectore (Alessandro Arico' di Fli e Lino Leanza del Mpa tra tutti) non c'e' il senatore Vladimiro Crisafulli (Pd), al quale Lombardo avrebbe promesso il posto secondo rumor giornalistici. ''Sono rimasto meravigliato dalle parole di Crisafulli o a lui attribuite. Non parlo di politica con Crisafulli da molti anni, qualche volta gli ho consigliato la dieta Dukan per dimagrire'', taglia corto Lombardo. Ma le parole piu' amare sono per la sua creatura politica, il Movimento per l'autonomia. ''All'inizio si intestava battaglie importanti come il ponte sullo Stretto o la questione dei rifiuti – ricorda con un pizzico di nostalgia – Oggi si batte per un posticino di sottogoverno o un assessorato comunale''. Sui motivi di questa deriva, Lombardo non ha dubbi: ''L'identificazione del movimento in un uomo solo''. ''Mi viene chiesto d' intervenire persino in un Comune del ragusano perche' e' stato scelto un assessore sbagliato'', ragiona il leader autonomista. Infine, l'amarcord e la speranza per uno scatto d'orgoglio: ''In origine il Mpa si prefiggeva di dare autonomia assoluta a tutti i livelli: comunale, provinciale e regionale con una confederazione a livello nazionale. Il modello va bene, il sistema pure – conclude – ma bisogna riscoprire i livelli di partecipazione e di lotta''.