Elly Schlein: Chi io? E’ stato il Pd. La fermezza riluttante

Elly Schlein segretaria del Pd su sostegno militare a Kiev o su termovalorizzatore a Roma: non sono stata io, è stato il Pd. Mostrando una perfetta padronanza della lingua ed eloquio che mixa al meglio politichese e popolese.

di Lucio Fero
Pubblicato il 20 Aprile 2023 - 10:23 OLTRE 6 MESI FA
elly schlein

Foto Ansa

Elly Schlein conferenza stampa. La guerra, le armi a Kiev? “Pur venendo da una cultura pacifista sento l’opportunità di una riflessione su una difesa comune europea…”. La maternità surrogata o utero in affitto come lo definiscono i meno delicati e più concreti? “Personalmente sono favorevole alla gestazione per altri, ma ci sono diverse sensibilità…”. Il termovalorizzatore per i rifiuti di Roma? “Decisione già presa prima delle primarie e prima di questa segreteria…”. L’orsa, assassina o no? “Sono sempre stata attenta al benessere animale , ma anche…”. Tutte le parole, pensiero ed argomentazioni espresse dalla segretaria del Pd sono appese sul filo ben teso dello io non c’ero, non sono stata io, è stato il Pd.

Armi a Kiev e termovalorizzatore

Me li son trovati, trovati qui, sia il sostegno militare all’Ucraina contro l’invasione russa sia la scelta di ricorrere a tecnologia e impianti per smaltire rifiuti. E’ stato il Pd, mica io. E io adesso cosa posso farci? Lo so che lo sapete che a me proprio non stanno a pennello e a misura né l’uno né l’altra. Io sono contro la guerra, ogni guerra, senza se e ma. Sono pacifista. Ma ora che faccio, do ragione a Conte e regalo Meloni e il governo di destra come unici alleati affidabili degli Usa, della Ue, dell’Occidente? Mica si può, lo so che lo sapete e che lo sappiamo. Diciamo quindi una cosa concreta come: ci vuole un esercito europeo. Fa fine e non impegna.

E comunque è stato il Pd a votare per le armi all’Ucraina, io non c’ero. E non c’ero neanche quando Gualtieri sindaco di Roma, d’accordo col Pd, ha scelto di dare chanche e fiducia alla tecnologia e di azzardare niente meno che la costruzione di un impianto. Sì, lo so che lo sapete che per me tecnologia e impianti da costruire odorano di cedimento e tresca o almeno petting con l’ordoliberismo, ma che faccio adesso, scomunico Gualtieri? Non sono stata mica io a scegliere il termovalorizzatore, è stato il Pd. Ed è nel Pd che ci sono sensibilità che mi frenano nel dire sì alla maternità surrogata. Elly Schlein, ovvero fenomenologia completa ed esauriente del chi, io? Non io, è stato il Pd. E quel che ha fatto il Pd io me lo ritrovo sul groppone. 

Scusi Elly Schlein, ma lei non è il Pd?

Domandina semplice ma impertinente che nessuno ha fatto a Elly Schlein mentre affabulava sul chi, io? Domanda, qualora fosse arrivata, cui Elly Schlein avrebbe risposto, anzi replicato con un linguaggio-idioma che padroneggia alla grande e che le è peculiare: un lavorato impasto, un perfezionato ibrido tra il politiche se il popolese. La “riflessione sulla difesa comune europea…l’attenzione al benessere animale ma anche…”. Fermezza nell’assemblare parole, riluttanza a coagularle in concetti. Un esempio, di certo il più significativo: segretario e le critiche femministe alla maternità surrogata? “Ci vuole rispetto e dialogo con i femminismi plurali”. I femminismi plurali, sublime.