Maxi emendamento: no a patrimoniale e prelievo, sì a liberalizzazioni

Pubblicato il 2 Novembre 2011 - 22:36| Aggiornato il 3 Novembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

Lungo è invece l’elenco di ciò che non sarà nei provvedimenti, misure che invece hanno alimentato i tam tam per una intera giornata. Allo stato vengono smentiti, in ordine: il prelievo sui conti correnti, i condoni, la patrimoniale (5 per mille), l’aumento dell’età pensionabile, l’aumento dell’Iva al 23%. Tra le voci era circolata anche l’ipotesi, accreditata da qualche fonte, di un ritorno dell’Ici sulla prima casa. Imposta però che è stata cancellata proprio dal governo Berlusconi.

Ma la situazione sui mercati in questi giorni desta non poche preoccupazioni. Così il governo potrebbe scegliere di mettere mano a uno di questi ‘tesorettì: si fa cassa subito. Poche dunque le misure già esaminate dal Cdm che il premier, Silvio Berlusconi, e forse anche il ministro dell’economia Giulio Tremonti, potrà consegnare domani nelle mani dei partner europei a Cannes per il G20.

Qualche tecnico, uscendo da Palazzo Chigi dopo il Cdm commenta: “per ora ci sono solo i titoli”. Nel ricco menù delle ipotesi figuravano ben altri interventi. Nella lettera all’Ue il Governo indicava cinque miliardi l’anno per tre anni dalle dismissioni e valorizzazioni immobiliari, meno vincoli alla concorrenza, un piano per il rilancio del Sud.

Interventi sul lavoro (non la flessibilità in uscita, al momento), con particolare attenzione a giovani e donne, ipotesi di intervento sulle pensioni (età a 67 anni). Attuazione della delega fiscale-assistenziale (20 miliardi). Misure che inizialmente dovevano essere contenute in un decreto. Ma si è optato per il maxiemendamento alla Legge di Stabilità e poi, decreto e Ddl.

Tra gli interventi indicati a breve il Governo segnalava nella lettera all’Ue, entro 2 mesi, la rimozione di vincoli e restrizioni alla concorrenza e all’attività economica, così da consentire, in particolare nei servizi, livelli produttivi maggiori e costi e prezzi inferiori. Entro 4 mesi, la definizione di un contesto istituzionale, amministrativo e regolatorio che favorisca il dinamismo delle imprese; ed entro 6 mesi, l’adozione di misure che favoriscano l’accumulazione di capitale fisico e di capitale umano e ne accrescano l’efficacia.

Si punta inoltre entro 8 mesi, al completamento delle riforme del mercato del lavoro, per superarne il dualismo e favorire una maggiore partecipazione. Nei prossimi 4 mesi è “prioritario aggredire con decisione il dualismo Nord-Sud che storicamente caratterizza e penalizza l’economia italiana”. L’esecutivo è intenzionato a utilizzare pienamente i fondi strutturali. Il piano (Eurosud) arriverà entro metà novembre. .