Enrico Letta replica a Olli Rehn: “Di sola austerità si muore, così vincono euroscettici”

Enrico Letta replica a Olli Rehn: troppo rigore soffoca la crescita
Enrico Letta (Ap-LaPresse)

ROMA – “Troppo rigore soffoca la crescita”: iIl premier Enrico Letta si improvvisa keynesiano e replica alla strigliata al governo italiano del Commissario Olli Rehn, che ha bocciato la Legge di stabilità perché porterebbe l’Italia fuori dai binari dei parametri europei, giù dal treno dell’austerity.

Dico alla Commissione europea che “abbiamo fatto i conti giusti e la manovra funziona, l’Italia starà dentro le regole ma troppo rigore fino a se stesso rischia di soffocare la ripresa”.

Il nostro debito è alto ma sta scendendo come dimostrano i tassi d’interesse e questo mi incoraggia”.

”Io penso e lotto per un’ Europa che capisca che di sola austerità si muore e la linea di sola austerità sarà la linea che farà vincere i Le Pen e gli euroscettici, come Grillo da noi”. Così il premier Enrico Letta, in collegamento con l’azienda Merloni, parlando dei rilievi Ue.

Ieri ai tedeschi ho detto: guardate che se continuate su questa strada voi continuerete ad essere forti per un altro po’”, ma rischiate di avere “attorno a voi un deserto” e alla fine “vi indebolirete anche voi”.

”Serve un paese ordinato anche dal punto di vista politico e istituzionale dove non sembri che ogni giorno ci sia un terremoto perché anche questo non aiuta”.

Il nostro Paese “l’anno prossimo avrà il segno più” davanti al Pil e avrà “i conti in ordine”.

”L’Ue non tiene conto del pacchetto di privatizzazioni che è pronto e darà effetti positivi nel 2014 sul debito, oltre alla spending, alla rivalutazione delle quote di Bankitalia e con il rientro dei capitali. Così si libereranno risorse e renderanno possibile investimenti produttivi che la commissione lega al debito troppo alto”.

Sul lavoro abbiamo intenzione di varare “altre misure che si rivolgono non solo ai giovani” perché “la Cig non basta per i lavoratori che perdono lavoro e che hanno difficoltà a essere ricollocati”.

La strada presa è quella “giusta”: “tenere i conti a posto, ma senza soffocare la ripresa perché se il nostro Paese non coglie i venti di ripresa il nostro Paese non ce la farà perché di soli tagli e austerità si muore”.

”Io non nascondo le difficoltà che abbiamo, so che ci sono ma so che per superarle bisogna essere determinati ed avere idee chiare tenendo la barra dritta”.

“I segnali di ripresa ci sono, ma gli effetti dell‘onda lunga (della crisi) sono ancora molto forti e pesanti”.

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