Letta: “Chiusura procedura Ue buona notizia, ma fondi sbloccati dal 2014”

Pubblicato il 27 Maggio 2013 - 14:32 OLTRE 6 MESI FA
Letta: "Chiusura procedura Ue buona notizia, ma fondi sbloccati dal 2014"

Letta: “Chiusura procedura Ue buona notizia, ma fondi sbloccati dal 2014” (Foto AP/LaPresse)

ROMA – L’Unione europea chiude la procedura per deficit eccessivo sull’Italia. Una “buona notizia” per il premier Enrico Letta, che però avvisa che la chiusura della procedura avrà effetto sul bilancio del 2014. Per il bilancio del 2013 infatti non si libereranno le risorse, che ammontano a circa 8 miliardi di euro, perché devono esser ancora sciolti i vincoli da “sorvegliati speciali”. L‘ufficializzazione della chiusura della procedura è attesa per il 29 maggio.

PROCEDURA UE CHIUSA – Letta ha riconosciuto che l’archiviazione della procedura, su cui ci sarà una decisione definitiva solo il 29 maggio, ma che il 26 maggio è trapelata ufficiosamente da Bruxelles, è in massima parte da attribuire all’azione del precedente governo, quello guidato da Mario Monti.

Tuttavia, ha aggiunto il premier secondo quanto riferito da fonti presenti, la decisione è frutto anche delle decisioni assunte all’inizio del mandato dall’attuale esecutivo, che fin da subito ha mostrato prudenza sul fronte dei conti pubblici, come conferma il primo decreto varato dal governo su Imu e Cig.

PIANO ANTI DISOCCUPAZIONE – Letta ha anche riferito ai presenti della ‘battaglia’ che intende condurre al prossimo Consiglio europeo di fine giugno per ottenere misure europee contro la disoccupazione, in particolare giovanile, sottolineando di voler coinvolgere gli enti locali nel determinare quali misure nazionali possano essere adottate in questo settore.

Il premier Letta durante la conferenza delle Regioni ha spiegato che la speranza è di ottenere un via libera all’anticipazione del piano europeo contro la disoccupazione giovanile, ma per le altre misure, compreso lo scorporo delle spese per l’occupazione dai bilanci, bisognerà attendere il vertice di dicembre, anche per il voto tedesco.