Fannulloni? Mussolini fece come Brunetta

Pubblicato il 29 Gennaio 2010 - 20:58 OLTRE 6 MESI FA

Correva l’anno 1941 e dal Duce arrivava la strigliata a fannulloni e ritardatari, ben in anticipo di quella dell’attuale ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta.

«È ormai diventato un sistema quello adottato da Ufficiali e Funzionari che consiste nell’avviarsi all’ufficio alle 8 il che significa essere al tavolo di lavoro non prima delle 8 et 15 e forse più tardi alt Esigo che questa deplorevole abitudine tipica manifestazione di quel pressappochismo e deleteria tara del carattere di troppi italiani abbia immediatamente a cessare alt Alle 8 chi non è già al suo tavolo di lavoro ha perduto la giornata con le relative conseguenze alt Farò controllare quanto sopra alt», scrisse Benito Mussolini in un telegramma datato 19 maggio.

Il 23 maggio successivo l’«Istituto nazionale fascista per l’assicurazione contro gli infortuni del lavoro» mandò una circolare agli uffici pubblici con il testo del duce per informare quanto comunicato dal Ministero delle Corporazioni il 21 maggio precedente. Tutte le direzioni erano invitate a emanare un «ordine di servizio al dipendente personale — che dovrà firmare per presa conoscenza — il telegramma del DUCE – esigendo da tutti indistintamente la più rigorosa e puntuale osservanza dell’orario, sia in entrata sia in uscita dall’ufficio».

A scoprire il testo negli archivi di Stato sono stati alcuni ricercatori nell’ambito di un lavoro sugli scioperi del ’43-’44 commissionato dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia, Anpi.