Francesca Balzani, l’anti-Boschi in corsa (forse) per Milano

Francesca Balzani, l'anti-Boschi in corsa (forse) per Milano
Francesca Balzani (Foto Lapresse)

MILANO – Si scrive Francesca Balzani, si legge anti-Maria Elena Boschi. Parliamo della vicesindaca di Milano, ex europarlamentare del Pd e probabile candidata sindaco alle primarie del centrosinistra per le elezioni amministrative di primavera.

Balzani, avvocato tributarista con marito e tre figli, non frequenta i salotti romani ma le sale da pranzo milanesi, come fa notare Roberto D’Agostino nel suo ritratto su dagospia. Se viene definita l’anti-Boschi non è per qualcosa contro la ministra delle Riforme costituzionali, ma semplicemente perché Balzani con il cerchio più o meno magico del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, c’entra ben poco.

Contro Renzi lei che è genovese di nascita (come Ignazio Marino, va detto) alle elezioni regionali in Liguria ha appoggiato Sergio Cofferati contro la candidata di partito Raffaella Paita. E dopo la vittoria di Giovanni Toti twittò lapidaria: “Non basta dire la Liguria va veloce…”.

Come sia nata la sua candidatura, pronta a sfidare il probabile nome di Giuseppe Sala, lo racconta Roberto D’Agostino:

“La sua candidatura, ovviamente, è nata in un salotto degli eterni radical chic ambrosiani; anzi in sala da pranzo. E’ frutto di una cena tra i coniugi Pisapia, il capo di gabinetto Maurizio Baruffi, la sociologa della Bicocca Francesca Zajczyk e Gad Lerner. Insomma, quel mix di femminismo, lobbismo e ipocrisia che contraddistingue la sinistra ottimata e ostile al Patto del Nazareno.

Le malelingue sotto il Duomo aggiungono che la Balzani sia stata molto importante nella crescita professionale di Francesco Cerruti, figlio di primo letto di Cinzia Sasso, moglie di Pisapia ed “ex” giornalista di “Repubblica”. Si vocifera che Cerruti, che lavora al Parlamento europeo, sarebbe pronto a gestire la campagna elettorale della Balzani. “Repubblica” stravede per lei e anche il “Corriere del Mezzogiorno” targato Pci di Macete Fontana.

A dire il vero, Balzani è un’indipendente, non ha mai preso la tesser del Pd, sponsorizzata dall’ex Giovane Turco il ministro Andrea Orlando, voluto da Enrico Letta, con appoggi da Rifondazione. Tutto il peggio per Renzi.(…)

A Milano non se l’è mai filata nessuno ed è sconosciuta al di fuori della Giunta e del Consiglio comunale. E’ tutta baci e abbracci, ma dura nel trattare le pratiche. Abbastanza amica della Serracchiani – perché sono state insieme al Parlamento europeo – non ha rapporti con la Boschi e le renzine televisive. E’ quanto di peggio potesse capitare tra capo e collo al premier cazzaro. Se va lei alle primarie contro Sala, soltanto uno alla sinistra del Pd come Majorino può salvare Renzi portandole via voti, quelli che vengono dalle case popolari e delle periferie che Majorino (un po’) si è conquistato”.

 

 

 

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