Gentiloni: "Il tetto sulle frequenze fu fissato da Berlusconi"

Pubblicato il 18 Aprile 2012 - 18:28 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Sull'annullamento del beauty contest sento parlare di 'leggi vendetta' e rivolgere pesanti attacchi, anche personali, al governo. Mi sembra un polverone immotivato''. Lo dichiara l'on. Paolo Gentiloni, responsabile per l'agenda digitale del Partito Democratico.

''Il limite dei cinque multiplex – sottolinea Gentiloni in una nota – e' stato introdotto nel nostro ordinamento non dal governo Monti ma dal governo Berlusconi, precisamente il 7 luglio 2009. Tale limite era stato richiesto dall'Europa che lo considera indispensabile visto che le frequenze messe a gara – ieri col beauty contest, oggi finalmente con l'asta – devono servire ad aprire il mercato Tv e non a incrementare senza limiti le posizioni dominanti. Qualcuno – si chiede Gentiloni – voleva abrogare il limite antitrust? Mediaset contava di oltrepassare la soglia dei cinque arrivando ai sei o sette multiplex? Sarebbe stato un colpo grosso, effimero e illusorio perche' non accettabile innanzitutto per l'Unione Europea''.

''Cosi' come il limite fissato da Romani nel 2009 non impediva a Rai e Mediaset di partecipare al beauty contest ovviamente non gli impedisce di partecipare alla prossima asta. Il che del resto e' stato confermato anche dal presidente Confalonieri nel suo polemico intervento all'assemblea Mediaset. Essendo tutto cio' arcinoto agli addetti ai lavori, temo che le grida di questi giorni abbiano un diverso obiettivo'', conclude il parlamentare del Pd: ''influenzare le scelte che dovra' compiere Agcom, a cui il governo lascia correttamente il compito di fissare i criteri dell'asta e l'ammontare dei canoni di affitto delle frequenze''.