Ferrara show a Milano: le mutande, il legno storto, i puritani. E la pace con la Santanché

Pubblicato il 12 Febbraio 2011 - 13:05 OLTRE 6 MESI FA

Giuliano Ferrara

MILANO – “In mutande ma vivi”. E’ questo lo slogan con cui il direttore del Foglio Giuliano Ferrara ha parlato a difesa di Silvio Berlusconi nella mattinata di sabato 12 febbraio al  al Teatro Dal Verme a Milano.

L’incontro, sul piano politico, segna la pace con Daniela Santanché. Ferrara, infatti, ha chiesto alla platea un applauso per una “donna coraggiosa che ieri è andata a molestare il Palazzo (di giustizia, ndr) che da 16 anni ha ricevuto solo adulazione facinorosa da coloro che agitavano il cappio”. Sono passati solo pochi giorni da quando, lo stesso Ferrara, definiva “un comunicato politicamente criminale” quello, poi smentito, con cui la Santanché e Michela Vittoria Brambilla, venivano investite del compito di organizzare una grande manifestazione a sostegno del premier.

Ma lo scopo di Ferrara, oggi, era quello di affondare contro il “puritani” che vogliono far cadere Silvio Berlusconi a forza di scandali e inchieste giudiziarie. Il direttore del Foglio, circondato da mutande appese su di un filo,  cita anche Immanuel Kant: “Da un legno storto come quello di cui è fatto l’ uomo , non si può costruire niente di perfettamente dritto”. “E’ questo – secondo Ferrara – il senso profondo del liberalismo, quello che puritani e giacobini non hanno mai capito. Motivo per cui hanno fatto cadere tante teste”.

Oltre al direttore del Foglio, sul palco, anche il ministro Ignazio La Russa, protagonista di una lite col reporter di Annozero Corrado Formigli, il commentatore del Corriere della Sera Piero Ostellino e la cantante deputata Iva Zanicchi.