Grassi, Lucidi e Urraro alla Lega. Di Maio: “Quanto al chilo?”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Dicembre 2019 - 10:07 OLTRE 6 MESI FA
Grassi, Lucidi e Urraro alla Lega. Di Maio: "Quanto al chilo?"

Il msenatore Ugo Grassi, passato da M5S alla Lega (Ansa)

ROMA – Prima la formalizzazione del passaggio alla Lega del senatore M5s Ugo Grassi, poi gli annunci su Francesco Urraro e Stefano Lucidi. Parte il temuto esodo di parlamentari M5S verso il partito di Via Bellerio.

Per ora sono in tre. M,a anche il capo politico Luigi Di Maio sa che la lista potrebbe non fermarsi qui e lancia il suo anatema contro il “mercato delle vacche” avviato da Matteo Salvini. Al cui confronto, dice, Silvio Berlusconi pare quasi “un pivello”.

“Quanto costa al chilo un senatore per la Lega?”

Nei confronti degli “Scilipoti” della nuova stagione politica c’è indignazione e rabbia. “Gli hanno promesso qualcosa alle elezioni regionali, un seggio alle elezioni nazionali… Dicano quanto costa al kg un senatore per la Lega”.

Per Di Maio si tratta solo di persone che vanno misurate per il “prezzo che danno alla propria dignità”. Parole pesanti che mostrano plasticamente come nel MoVimento si sia aperta una profonda crepa, piena di veleni. Con tante incognite legate al pressing di ortodossi e malpancisti sul leader.

M5S, rischi concreti di nuovi addii

Sia per quanto riguarda il sostegno al governo sia per quanto riguarda i rischi concreti di nuovi addii. “Non li rimpiangeremo e non ci sarà un solo attivista pronto a mangiarsi i gomiti”, li avverte il capo politico che ironizza anche sul loro tempismo.

“Si fanno comprare nelle stesse ore in cui il leader della Lega viene indagato per presunto abuso di ufficio legato al’uso dei voli di Stato quando era ministro”.

L’Opa di Salvini sul Movimento

Ma Salvini, come ovvio, gongola: “Se c’è qualcuno che per salvare la poltrona ha tradito gli ideali sono Di Maio e Grillo, andando con il Pd. pensare che ci siano soldi o ricompense è roba da vecchia politica”.

Per il “Capitano” la “coerenza non è in vendita, ognuno raccoglie ciò che semina”. E dunque la porta della Lega resta aperta: “a Roma come in Calabria”. E’ un’Opa lanciata sui parlamentari e sugli elettori del Movimento quella che lancia il leader leghista.

Valutando che il voto contrario dei 5 Stelle alla risoluzione di maggioranza sul Mes potrebbe essere solo il prodromo di un possibile smottamento dei pentastellati.

Decine di senatori non contenti

Lucidi parla di un “malcontento estremamente diffuso” che “basandosi sulle votazioni per i capigruppo, sulle lettere scritte, sui documenti che circolano” arriverebbe a contare “sicuramente decine” di senatori.

Lucidi e Grassi delusi per le mancate poltrone

Eppure, come ricorda il senatore pentastellato Agostino Santillo, lo stesso Lucidi “alla sua seconda legislatura” si era candidato poche settimane prima a sottosegretario e persino a capogruppo M5s al Senato.

Come Grassi: “fosse stato nominato sottosegretario a settembre, ruolo a cui aveva fortemente ambito, il professor Grassi avrebbe mai dato luogo allo show di ieri?” si chiede Santillo che candida i due colleghi per uno spot di “poltrone e sofà”.