Salvini: “Nomina Ioia garante dei detenuti, il peggio possibile”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Dicembre 2019 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA
Salvini: "Nomina Ioia garante dei detenuti, il peggio possibile"

Salvini: “Nomina Ioia garante dei detenuti, il peggio possibile” (Ansa)

ROMA – “Cosa penso della nomina di Ioia? Il peggio possibile”. Così si è espresso il leader della Lega, Matteo Salvini, in merito alla nomina effettuata alcuni giorni fa dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, di Pietro Ioia, ex detenuto ed ex camorrista e narcotrafficante, a Garante cittadino dei detenuti. Salvini era nel carcere di Poggioreale per incontrare gli agenti. “È stato un incontro utile per far sentire che il popolo italiano è con loro e non con dei delinquenti che vorrebbero rendere loro la vota difficile”. I sindacati di categoria nei giorni scorsi avevano espresso stupore e disappunto per la nomina di Pietro Ioia, ex detenuto, in qualità di Garante cittadino dei detenuti. 

“Se una persona ha fatto il suo percorso negli istituti penitenziari, scontando la sua pena, è giusto poi dargli le stesse opportunità di tutti, perché la pena è ai fini rieducativi lo dice la nostra Costituzione“. Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico commentando le polemiche sulla nomina di Ioia, ex detenuto per spaccio di stupefacenti, ora libero e che lavora come scrittore ed è presidente di un’associazione di ex detenuti. In seguito alla nomina oggi il segretario della Lega Matteo Salvini è a Napoli, in visita al carcere di Poggioreale, come segno di vicinanza polizia penitenziaria. “So che Ioia – ha detto Fico – è tornato riabilitato nella società cosi come dice la nostra Costituzione. Per il resto non commento le visite nelle carceri da parte di parlamentari. La

Salvini? E’ un fascista, fa morire la gente in mare“. Parola di Pietro Ioia, ex camorrista ed ex narcotrafficante, appena nominato Garante dei detenuti dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Con annesse polemiche. Ai microfoni della Zanzara, su Radio24, Ioia si difende così da chi non ha accolto a cuor leggero la sua nomina. “Il Comune non mi paga – ci tiene a precisare – non è un lavoro retribuito. Io ho fatto il narcotrafficante però mi sono reinserito nella società, perché non dovrei avere un incarico pubblico?”. “Io a Napoli da quindici anni – sottolinea – sono un punto di riferimento per le famiglie dei detenuti”. Costituzione dice che la pena è sempre rieducativa, quindi quando si è pagato il proprio conto con la giustizia sei una persona libera di poter ricostruire la propria vita”. (Fonte Ansa).