I Verdi si sciolgono senza congresso. Furiosi Bonelli, Boato e Bettin

Pubblicato il 20 Settembre 2009 - 19:42 OLTRE 6 MESI FA

I  verdi si sciolgono, senza che la decisione voluta dalla portavoce Grazia Francescato sia, di fatto, ratificata da un congresso. Una decisione simile, nei modi, a quella presa da Mino Martinazzoli nel 1994 che sciolse la Democrazia Cristiana senza alcuna delibera del Consiglio Nazionale del partito.

Ma se la decisione di Martinazzoli fu conseguenza di un partito che, travolto da “tangentopoli”,  perdeva i pezzi (scissioni di Segni da una parte e Casini e Mastella dall’altra) quella dei Verdi è una fine non concordata e destinata a portarsi dietro strascichi e lacerazioni.

A contestare i vertici del partito sono l’ex capogruppo alla Camera Angelo Bonelli, il consigliere regionale Gianfranco Bettin, l’ex deputato Marco Boato, Barbara Diolaiti e Pinuccia Montanari del coordinamento nazionale.

Dura la critica di Bonelli, epressa in una nota: «Oggi i Verdi di fatto vengono sciolti irresponsabilmente a Napoli all’assemblea nazionale di Sinistra e libertà. L’attuale gruppo dirigente farà aderire i Verdi al tesseramento nazionale di Sinistra e Libertà , entrerà a far parte del gruppo dirigente nazionale di Sinistra e Libertà».

«La presidente dei Verdi Francescato – attacca Bonelli – ha dunque portato illegittimamente allo scioglimento politico dei Verdi prima del congresso nazionale del 10-11 ottobre. Siamo anche al festival dell’ipocrisia: infatti oggi l’attuale gruppo dirigente scioglie politicamente i Verdi, la stessa dirigenza il 15 settembre pur di tentare di vincere a tutti i costi il congresso ha depositato una mozione che parla di non scioglimento dei Verdi. L’esatto opposto di quello che in realtà stanno facendo a Napoli oggi».

«Noi – conclude la nota – ci sentiamo di lavorare e proporre al congresso nazionale dei Verdi e al paese una costituente ecologista che porti gli ambientalisti ad avere un ruolo forte come in altri paesi d’Europa parlando a tutti e trasversalmente fuori da ogni perimetro ideologico».