Illasi (Verona), la giunta rinuncia allo stipendio per risanare le casse del Comune

di Andrea Andrei*
Pubblicato il 22 Aprile 2010 - 17:46 OLTRE 6 MESI FA

«Un amministratore che si contiene fa notizia come il padrone che morde il cane, visto il costume etico-morale a cui ci ha abituato la politica». Ha ragione Giuseppe Vezzari, sindaco cinquantatreenne di Illasi, paese di poco più di cinquemila abitanti a venti chilometri da Verona. Effettivamente la decisione presa dall’amministrazione comunale di centrodestra della cittadina rappresenta un caso raro.

Giuseppe Vezzari, sindaco di Illasi

Come riferisce il giornale “L’Arena” di Verona, per cercare di risanare i conti del comune, dallo scorso primo gennaio Vezzari e sei assessori hanno rinunciato ai propri stipendi, rispettivamente di 970 e di 600 euro lordi al mese. «Con 700 mila euro di entrate in meno, giocoforza bisognava ridurre le spese “politiche”» ha affermato il sindaco, «Se devo ridurre la quantità e la qualità dei servizi ai cittadini è giusto che anch’io e gli assessori facciamo un sacrificio in questi tempi di crisi per tutti. Del resto io vivo della mia professione e con i soldi dell’indennità ci pagavo le spese per i trasferimenti o poco più». Vezzari infatti di lavoro fa l’agente assicurativo, ed è sindaco da giugno 2009.

Quello del risparmio è un percorso iniziato già dalla precedente giunta di centrosinistra, come fa notare il primo cittadino: «La giunta precedente si era già dimezzata gli stipendi. Ma non basta. I soldi risparmiati con il taglio dei nostri stipendi andranno alle associazioni per mantenere l’impegno che ho preso in campagna elettorale».

Rinunciare allo stipendio però probabilmente non sarà sufficiente a rimettere in sesto le casse del comune. Per questo Vezzari, oltre ad aver ridotto le ore di riscaldamento negli edifici comunali e aver diminuito di un’ora l’illuminazione pubblica, ha chiesto ai cittadini di destinare il proprio cinque per mille dell’Irpef al comune.

*Scuola di Giornalismo Luiss