Lodo Alfano “onorevoli avvocati” Ghedini e Pecorella eAlessandro Pace che non ci sarà

Pubblicato il 7 Ottobre 2009 - 09:53| Aggiornato il 14 Gennaio 2014 OLTRE 6 MESI FA
Alessandro Pace

Alessandro Pace

Tra i protagonisti che discutono del lodo Alfano alla Corte costituzionale, ci doveva essere anche Alessandro Pace come rappresentante della Procura di Milano.

I giudici però non lo hanno ammesso e lui se ne andato stizzito: la decisione è stata vissuta con sollievo dai difensori di Berlusconi. Pace infatti rincorre il premier da trent’anni. A chiamarlo era stato il pm Fabio De Pasquale dopo averlo incontrato ad un convegno dell’Associazione nazionale magistrati mentre criticava il lodo Alfano.

Con Berlusconi e i suoi avvocati, Pace vanta una lunga storia di duelli cominciata nel 1981. Racconta Pace: «Ero un consulente legale della Rai e preparai la memoria nel caso Mundialito, il torneo tra le quattro nazionali che avevano vinto la Coppa del Mondo. Fu la prima volta che Berlusconi ebbe l’interconnessione; Canale 5 ottenne una deroga per utilizzare con un cavillo i ponti-radio della società Interspazio. La legge prevedeva infatti l’utilizzo di questi solo in caso di emergenza nazionale. Il Mundialito fu equiparato a una catastrofe naturale».

Aggiunge Pace: «Nel 1994 ho sostenuto l’incostituzionalità della Legge Mammì. Nel 2002 ho sollevato la questione di costituzionalità della legge Maccanico, ma mi sento come un guerriero dell’Iliade: io vinco sul piano umano  poi intervengono gli dei…».

Insomma il giudice non ci sarà a decidere sul lodo Alfano. Mentre dall’altra parte, tra i difensori di Berlusconi, ci saranno i due  “onorevoli avvocati”  fedelissimi del Cavaliere: Niccolò Ghedini e Gaetano Pecorella. Ghedini era l’uomo chiave a cui venivano affidati tutti i processi importanti, era lui la “faccia” esibita da Berlusconi in televisione per difenderlo dalle accuse della Lario, di Letizia, fino ai festini di Villa Certosa: ora però con Ghedini è salita una certa tensione. Berlusconi deve essere stato furibondo con il suo avvocato per una mancanza non da poco. Sembra che abbia detto all’indomani della sentenza Mondadori: «Ma come, i legali mi costano una fortuna e vengono a conoscenza della sentenza via mail, mentre De benedetti andava dicendo da giorni che mi avrebbe rovinato?»

Se i rapporti con Ghedini si sono un po’ offuscati per una serie di circostanze accadute negli ultimi tempi, con Pecorella, l’altro avvocato storico del Cavaliere, i rapporti sono ottimi. Berlusconi per governare in questi anni aveva bisogno di uno come Pecorella, che ha contribuito non poco a fare le leggi “ad personam” per Berlusconi.

Pecorella infatti ha detto una volta: «È vero, sono state fatte leggi funzionali a determinati processi. Abbiamo fatto il lodo Schifani, poi dichiarato incostituzionale e che in effetti in qualche parte lo era, per consentire a Berlusconi di governare».