Manovra, dai taxi ai bonus bebé, tutto quel che salta

ROMA, 5 SET – Dall’esclusione dei taxi dalle norme di liberalizzazione allo stop sulle aperture libere dei negozi in tutte le città d’Italia, dalla restituzione del bonus bebè da parte dei furbetti che non ne avevano diritto alla marcia indietro sui mini-enti.

Nella manovra uscita dalla Commissione Bilancio del Senato e dal 6 settembre all’esame dell’Aula, non figurano solo le grandi modifiche, come lo stralcio del contributo di solidarietà o le nuove misure di lotta all’evasione, ma anche tante piccole norme, inserite tra una piega e l’altra del provvedimento.

Ecco alcune delle misure approvate, secondo quanto risulta dai documenti parlamentari.

Taxi e servizi di noleggio salvati dalle liberalizzazioni. La norma della manovra che prevede che ”le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle attività economiche previste dall’ordinamento vigente sono abrogate quattro mesi dopo l’entrata in vigore del presente decreto” non si applicano ai ”servizi di taxi e noleggio con conducente non di linea, svolti esclusivamente con veicoli categoria M1”.

Mini-enti. Non saranno più soppressi gli enti pubblici non economici con meno di 70 dipendenti. Erano prima stati salvati quelli della ricerca e le istituzioni culturali ma con un emendamento della maggioranza alla fine è saltato tutto il comma 31 del primo articolo del decreto che appunto prevedeva la soppressione dei mini-enti.

Negozi. Salta l’apertura libera dei negozi, la sera o la domenica, e resta questa possibilità solo per le località turistiche e le città d’arte.

Bonus bebé. Se qualcuno ha fatto il furbo e ha incassato nel 2005 il bonus bebè di 1.000 euro, previsto per la nascita di un figlio se il nucleo aveva un reddito inferiore ai 50.000 euro, senza averne diritto, ”non si applicano le conseguenti sanzioni penali e amministrative se essi restituiscono le somme indebitamente percepite entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”.

Permute uffici. Sarà possibile fare operazioni di permuta per gli uffici pubblici non più utilizzati.

Caserme. I proventi che arriveranno dalla vendita degli immobili della Difesa sono destinati agli stati di previsione del ministero dell’Economia e delle finanze, per una quota corrispondente al 55%, da assegnare al fondo ammortamento dei titoli di Stato, e del ministero della Difesa, per una quota corrispondente al 35%, nonché agli enti territoriali interessati alle valorizzazioni, per la rimanente quota del 10%.

Cnel. La riorganizzazione del Cnel, che conterà 70 componenti, oltre il presidente e il segretario generale, viene rinviata ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.

Basilicata. Arrivano 7 milioni di euro per il ripristino e la messa in sicurezza delle infrastrutture colpite dagli eventi calamitosi nei territori della Regione Basilicata, nel periodo dal 18 febbraio al 1 marzo 2011.

Tabacchi. Ci sarà tempo fino al 30 giugno 2012, e non più dunque fino al 31 dicembre 2011, per aumentare il gettito, e conseguentemente il prezzo, per i tabacchi lavorati.

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