Mario Monti: “Si è tirato a campare per troppo tempo, ora affrontiamo problemi”

Mario Monti interviene alla presentazione del libro del ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi, a palazzo Madama a Roma

ROMA – “Se per decenni si indulge ad assecondare un superficiale “tiriamo a campare” oppure si indulge nell’iniettare nei cittadini la sensazione che tanto il Paese può, per le sue risorse, non affrontare problemi seri che le altre nazioni affrontano, forse deve venire il momento in cui, anche a scapito di una temporanea perdita di speranza, bisogna affrontare i problemi seri”. Mario Monti interviene alla presentazione del libro del ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi, a palazzo Madama a Roma.

“La cosa peggiore della paura sono le speranze infondate, illusorie”. Il riferimento di Monti è al “tiriamo a campare, a quando si induge a mettere in mente ai cittadini che un paese dalle mille risorse possa non affrontare problemi seri”. Per Monti meglio una temporanea “perdita di speranza che le speranze fasulle”. “Ogni riferimento a realtà a noi vicine è puramente casuale”, ha concluso.

Mario Monti poi è protagonista di un vero botta e risposta sul filo dell’ironia con Lucia Annunziata: “Sì ho cantato l’inno, ma questa è una domanda impropria e spero che lei ne convenga…”. Oggetto della “contesa” l’inno di Mameli, intonato domenica durante il match tra Italia e Spagna agli europei 2012. È la giornalista a provocare il presidente del Consiglio, all’inizio del suo intervento: “Ma lei ieri ha cantato l’inno?”. Il Professore prima taglia corto (“basta rivedere il filmato”), poi ci torna su di nuovo e spiega: “Ci sono dubbi legittimi e non legittimi. Io ho cantato l’inno. Io capisco che oggi è importante se una personalità pubblica lo canti o meno, ma qualche decennio fa non si usava e c’erano comunque personalità pubbliche e politiche non minori rispetto ad oggi…”.

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