Matteo Renzi: “Nei sindacati girano più tessere che idee. E nel Pd…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Agosto 2015 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi (foto Ansa)

Matteo Renzi (foto Ansa)

ROMA –  “Spero che stavolta i sindacati accettino la sfida: una buona legge sulla rappresentanza potrebbe aiutarli a vincere la crisi che sta fortemente minando la rappresentatività delle organizzazioni. Oggi anche nel sindacato c’è troppa burocrazia. E girano più tessere che idee”. Nuova bordata del premier Matteo Renzi contro i sindacati nella sua rubrica settimanale sull’Unità.

Il premier ne ha anche per la minoranza interna al Pd: “Non generalizzerei bersaniani, renziani o altri. Il Pd si divide in persone che vogliono fare e che ci credono e persone che si occupano solo di cordate, come dici tu. Ce ne sono in tutte le aree, in tutte le componenti: tanti anche tra chi ha votato per me. L’importante è che chi ha voglia di fare sia in maggioranza. E possa aiutare il Pd ad aiutare il Paese”. “L’unica cosa che mi fa male, compagno? – risponde ad un lettore che parla del voto dissidente sulla Rai – Che questi atteggiamenti di pochi parlamentari feriscono l’intera comunità del Pd. E soprattutto i militanti come te o come i volontari della festa dell’Unità. Non è giusto violare le normali regole democratiche di un partito. Ma nessuna espulsione, per carità. Andiamo avanti”

E punta forte sulla riforma costituzionale: “Per me decisivo è abolire il bicameralismo paritario e semplificare le Regioni. Se portiamo a casa questa che è la madre di tutte le riforme, a quel punto avremo davvero svoltato”. Infine una promessa: “I soldi in meno della Tasi/Imu saranno restituiti integralmente ai Comuni”. “Anche se – aggiunge il segretario – vedendo qualche dichiarazione (e alcuni comportamenti) di una parte della sinistra mi viene il dubbio che loro non vogliano governare ma tornare all’opposizione. Che preferiscano Grillo o Salvini? Boh, vedremo. Meno male che sono pochi”. Un altro lettore incoraggia il premier ad andare avanti contro chi non si rende conto che “al Senato come a Pompei, ci si scava la fossa con le proprie mani” e sostiene che “l’accanimento contro questo governo è evidente e sospetto”. A lui il segretario-premier risponde con un pubblico ringraziamento: “Grazie Pierluigi. Grazie davvero”.