Melandri vs Edoardo Sassi: “strigliata” al giornalista che la critica

Pubblicato il 25 Maggio 2013 - 13:14 OLTRE 6 MESI FA
Melandri vs Edoardo Sassi: "strigliata" al giornalista che la critica

Giovanna Melandri (Foto Lapresse)

ROMA – Giovanna Melandri, criticata sulla gestione del Maxxi, “rimprovera” il giornalista del Corriere della Sera Edoardo Sassi.

Secondo quanto scrivono Libero e Il Giornale, l’ex ministro avrebbe convocato il cronista proprio per “strigliarlo” per aver dato la notizia della nomina di Francesco Spano alla direzione del museo di arte contemporanea di Roma.

Spano, secondo quanto riporta Libero, sarebbe non solo un giovane avvocato di 34 anni vicino agli ambienti del Pd, ma ache un collaboratore della Melandri da anni.

Scrive Libero:

Il contratto per Spano prevede 72.000 euro. Dopo le critiche, aspre, per la nomina, la Melandri tentò una timida difesa: “Ma è davvero bravissimo, curriculum eccezionale, un dottorato, insegna all’università”.

Quindi la Melandri avrebbe rimproverato Sassi per aver dato quella notizia. Scrive il giornalista su Facebook:

“La presidente mi ha chiamato nel suo ufficio per un incontro. “La presidente” non voleva affatto conoscermi, bensì, avvezza ai meccanismi e all’arroganza tipica di chi ha molta dimestichezza col potere, semmai rimproverarmi. Cioè lamentarsi con me, un giornalista, per una serie di articoli a lei sgraditi. Lei: “Come mai lei è sempre così antipatico con noi?” (noi chi? Plurale maiestatis?). Io: “Io non sono antipatico con voi, io faccio il mio mestiere, che mi rende spesso antipatico a molti, chieda in giro….”. “Bene, antipatico o no, se fa il suo mestiere farebbe bene a controllare le sue fonti”.

Secondo Libero, però, Sassi non sarebbe l’unico cronista inviso alla Melandri. Nella “black list” ci sarebbe anche lo scrittore Fulvio Abbate, reo di aver firmato una lettera-appello per chiedere le dimissioni della Melandri dal Maxxi.

“Non si tratta solo di una mancanza di titoli e conoscenze – scrivono i firmatari del gruppo Maxxinostri – ma anche di una incapacità evidente. La nomina di un suo collaboratore come segretario generale del Maxxi lascia esterrefatti. Dopo scivoloni come l’imbarazzante mostra dedicata ad Alighiero Boetti, o la cancellazione senza spiegazioni di mostre di un certo rilievo internazionale, ma anche decisioni molto discutibili che hanno impedito la visione di film ritenuti incompatibili con la campagna elettorale, non vediamo cos’altro debba accadere”.