Il governo mette in stand by il nucleare: “Se ne riparla tra un anno”. L’opposizione teme la trappola

Pubblicato il 23 Marzo 2011 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  Il governo mette in stand by il ritorno al nucleare in Italia: 12 mesi di stop, di sospensione per la corsa all’atomo. A deciderlo è stato il Consiglio dei ministri che ha approvato una moratoria di un anno più 24 mesi per l’elaborazione di una strategia.

Fino al disastro di Fukushima sembrava che tutto fosse già scritto e che le centrali fossero pronte ad accendersi a breve. Ora, la posizione del governo sul nucleare,  è diventata “aspettiamo un attimo”, il tempo che si calmino le acque per poterne poi riparlare con tranquillità anche se gli anti nuclearisti sono già sul piede di guerra perché temono la trappola, più o meno così: “Ne riparliamo tra un anno”, ma il nucleare non lo abbandoniamo.

Un modo, sembra, per sperare che la paura e la tempesta emotiva del dopo incidente vadano via in fretta e che i voti siano salvi. L’Italia, che alle centrali aveva deciso di rinunciare, era in procinto di reintrodurle. Fukushima ha imposto un immediato dietro-front, anche il Governo Berlusconi, massimo sponsor del ritorno dell’atomo, si è preso una pausa di riflessione. Sette centrali nucleare gravitano attorno all’Italia, nel raggio di 200 km, tenendo come punto di riferimento il centro dell’Italia settentrionale.

Nel provvedimento correttivo al decreto 31 sulla localizzazione dei siti, la strategia era infatti prevista originariamente a distanza di tre mesi dall’approvazione del provvedimento. Ora, con l’approvazione della moratoria di un anno, il termine per la definizione del piano programmatico è invece spostato ulteriormente in avanti a 24 mesi.