L’opa di Casini fa paura al Pdl, ma Berlusconi non chiude

ROMA, 18 GEN – ''Oggi c'e' una maggioranza politica'', assicura il leader terzopolista Pier Ferdinando Casini; i partiti che sostengono Monti stendano un calendario programmatico, fa pressing il Quirinale; e, ciliegina sulla torta, un uomo come Beppe Pisanu (tuttora iscritto al Pdl, sebbene da tempo ne sia anima critica) che prospetta per Mario Monti un futuro da candidato premier nel 2013. Davvero troppo per chi nel Pdl vede come fumo negli occhi le grande manovre al centro che rischiano di mettere all'angolo il partito fino ad oggi di maggioranza relativa.

Cosi' tocca a Maurizio Lupi partire lancia in resta all'attacco di Casini, che ''sta cercando di lanciare un'Opa sul Pdl'', ''vuole la morte del bipolarismo'' e ''vagheggia la grande coalizione'' con Pdl e Pd solo per annettere al Terzo Polo elettori del centrodestra.

''Insistendo per trasformare l'attuale maggioranza in un'alleanza politica e quello di Monti in un governo di larghe intese – spiega Lupi – Casini punta in realta' a mettere da parte il bipolarismo e a far capire che l'assetto attuale e' senza alternative anche per il futuro''. ''Tranquillo, il topo non mangia il lupo'', ribatte il leader Udc, senza pero' convincere.

Che esista un disegno di 'espansione', di scomposizione e ricomposizione degli attuali poli attorno ad un centro moderato lo pensano in tanti nel Pdl, dove Silvio Berlusconi si esercita in queste ore in un difficile equilibrismo: tendere la mano all'Udc senza rompere pero' con la Lega. E c'e' chi racconta che, nel vertice di ieri sera a Palazzo Grazioli, il Cavaliere per la prima volta non abbia chiuso alla suggestione delle 'colombe' di andare avanti con un robusto e sempre piu' politico sostegno a Monti, facendo l'occhiolino all'Udc con una proposta di legge elettorale non sgradita (e proporzionale). L'ex premier sarebbe infatti perplesso di fronte all'idea, cara in particolare agli ex An, di rinnovare il patto con Bossi e spingere verso le elezioni anticipate. Troppi i rischi di accollarsi cosi' una crisi ancora irrisolta (e che tale potrebbe essere ancora nel 2013).

Intanto, Pisanu parla di alternativa secca tra ''unita' nazionale e declino inarrestabile'' e la plateale dichiarazione di Casini dopo il pranzo di lunedi' da Monti con Alfano e Bersani – ''questa e' una maggioranza politica'' – agita parecchio le acque. Nei progetti di Casini buona parte del Pdl vede la volonta' di conquistare la leadership di una nuova aggregazione di centro, con moderati e cattolici bipartisan: quella di cui si e' a lungo discettato nel convegno di Todi e che per qualcuno potrebbe avere come referenti ministri tutt'altro che tecnici dell'attuale governo, come Passera e Riccardi.

Il webmagazine finiano 'Il Futurista' avverte: se dovesse risorgere un centro di stampo democristiano Fli e' pronto a proseguire in splendida solitudine l'avventura del Terzo Polo. Le parole di Pisanu non attenuano i sospetti. '''Casini si e' mosso bene – dice il senatore del Pdl – ora deve trovare il momento giusto ed il coraggio necessario per mettersi a disposizione di quanti oggi in Italia sentono la necessita' storica di un movimento liberaldemocratico, cattolico e laico, nazionale ed europeista, capace di interloquire con le forze del cambiamento che si sono gia' prospettate sulla scena politica italiana''. Il Pdl prova a riprendere in mano il boccino del comando e anche chi, come Claudio Scajola, mostro' parecchia inquietudine nei giorni finali del governo Berlusconi (tanto da essere annoverato tra gli 'scontenti' che ne favorirono il declino) oggi frena: ''Intanto occupiamoci di rimettere insieme quelli che sono divisi: l'obiettivo e' la costruzione del partito dei moderati. E non si raggiungera' se qualcuno pensa di poter prevalere su altri…''. Insieme all'Udc, ma senza Opa di nessuno.

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