Arresto Orsi. Dal “bancomat” Finmeccanica 10 mln di mazzette “indiane” a Lega e CL?

Pubblicato il 12 Febbraio 2013 - 13:41| Aggiornato il 20 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Finmeccanica nella bufera per l‘arresto del presidente e amministratore delegato Orsi: una storia di fondi neri e tangenti, secondo la Procura di Busto Arsizio (che ha ricevuto il testimone da Napoli), 51 milioni di euro. Ma di quei 51 milioni di mazzetta, usati per ungere il governo indiano e aggiudicarsi una commessa per la fornitura di 12 elicotteri Agusta, pari a un importo dieci volte superiore, mezzo miliardo, la Procura è convinta che una parte, 10 milioni, sia stata stornata per far ritorno in Italia, destinazione le segreterie di Lega Nord e Comunione e Liberazione.

Dalle carte, spuntano poi intercettazioni imbarazzanti (pubblicate da Il Fatto Quotidiano) non solo per Orsi, ma anche per l’attuale presidente di Confindustria Squinzi, chiamato proprio dall’ad di Finmeccanica per lamentarsi di come Il Sole 24 Ore trattava il caso in questione. Squinzi, ancor prima di prendere visione degli articolo, offriva ad Orsi la sua disponibilità a intervenire. A parte il dettaglio della richiesta di “ammorbidimento”, è il quadro generale che, alla luce dei nuovi sviluppi giudiziari, inquieta. Sarà la magistratura a fare chiarezza, ma intanto le tante inchieste (da l’ex ad Guarguaglini a Orsi, passando per Scajola e Gotti Tedeschi) che hanno coinvolto Finmeccanica consentono a qualche commentatore l’equazione Finmeccanica=Bancomat di Stato, alludendo alla disponibilità del gruppo a foraggiare partiti ed potentati politici.

Stando all’ultima clamorosa inchiesta (misure cautelari e perquisizioni per Orsi e per il suo “delfino” Bruno Spagnolini che gli è succeduto alla guida della controllata AgustaWestland) la costituzione di fondi neri e l’accumulo di provvigioni all’estero avrebbe consentito sì di attingere a fondi per oliare il governo indiano, ma anche a finanziare gli amici politici in Italia, meglio a Busto Arsizio. E’ la provincia di Varese il contesto, diciamo così, amicale dove secondo i magistrati si sono stretti i rapporti al centro delle indagini. Qui comanda la Lega Nord, e in subordine CL, qui ci sono le fabbriche di Agusta Westland dove materialmente si producono gli elicotteri, qui Orsi è cresciuto professionalmente.

Ora, la Procura accusa i vertici di AgustaWestland di aver versato 51 milioni di euro ai suoi intermediari in Svizzera Guido Ralph Haschke insieme al socio Carlo Gerosa, di cui 10 milioni sarebbero stati girati a quello che Il Sole 24 Ore chiama l'”uomo di Orsi”, l’inglese Christian Michel. Scrive la Procura che quei dieci milioni sono il denaro” tornato a Orsi per soddisfare le richieste di alcuni partiti politici italiani, la Lega Nord e Cl ed in particolar modo la Lega Nord che lo avrebbero appoggiato per la sua nomina ad amministratore delegato di Finmeccanica”.

L’ascesa di Orsi in Finmeccanica, rileva ancora il Sole 24 Ore, va sicuramente messa in conto anche ai grandi risultati ottenuti proprio alla guida di AgustaWestland. Però, fu anche responsabile del discusso trasferimento da Napoli a Venegono in provincia di Varese della ex Aermacchi confluita nell’Alenia, mossa che fu interpretata come un favore alla Lega Nord. Orsi, fra l’altro, è stato il primo manager nominato da Monti (da capo di Agusta a al vertice di Finmeccanica), nomina che produsse più di un imbarazzo nello stesso governo: l’opinione pubblica venne informata di alcune conversazioni telefoniche intercettate, non esattamente edificanti, tra manager e intermediari proprio sulla commessa indiana. Orsi chiese di essere ricevuto da Monti, il quale si negò, non mosse un dito, non spese una parola, lasciandolo però al suo posto. Dove conserva tuttora le deleghe operative.