Lavoro, Camusso a Renzi: Un’ora sola ti vorrei. Minoranza Pd: Se fiducia è crisi

Matteo Renzi

ROMA – “Mi viene in mente il titolo di una canzone, un’ora sola ti vorrei”. Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, ha risposto ai cronisti che chiedevano un commento sul fatto che l’incontro di martedì con il governo potrà durare al massimo un’ora (alle 9 ci sono le imprese). “C’è coscienza nel governo sul fatto che i lavoratori si alzano presto”, ha detto la Camusso.

Intanto la minoranza del Pd avverte Renzi. Se Matteo Renzi sulla riforma del lavoro vuole mettere la fiducia rischia la crisi. Lo dicono Stefano Fassina e Pippo Civati, “minoranza” Pd e anima del “no” alla riforma del lavoro, o “Jobs Act”, così come lo ha pensato Renzi.

Fassina se la cava con un tweet: “Se la delega resta in bianco è invotabile e con la fiducia conseguenze politiche”. “Conseguenze politiche” che significa crisi parlamentare, se Renzi vuole mettere la questione di fiduci

a su quella legge delega.

Rincara Civati: “Il governo pare intenzionato a mettere la fiducia sulla legge delega che è già uno strumento che più fiduciario non si può. Una legge delega che tra l’altro è vaga, vaghissima e tutti possono leggervi quello che preferiscono”. E Civati, oltretutto, non lo scrive sulla sua pagina Facebook ma sul blog del Partito Democratico. “Sarebbe qualcosa -aggiunge il democratico- a metà tra la provocazione spicciola e un esautoramento del Parlamento, nonché un segnale di debolezza, oltre che sul piano politico un segnale di profonda rottura”.

Renzi vuole arrivare a una prima approvazione parlamentare della legge entro mercoledì, quando ci sarà un vertice europeo sul lavoro, voluto proprio da Renzi, e che nelle intenzioni dovrebbe dimostrare quanto l’Italia faccia sul serio proprio su un tema “caldo”. L’approvazione, anche se solo parziale, della legge sarebbe un passo importante secondo il governo, ma a questo punto non è affatto scontata.