‘Falchi’ finiani ‘a processo’ dai probiviri Pdl. Verdini: “Nessun rinvio, l’esito non è scontato”

Denis Verdini

Denis Verdini smentisce tutto, altro che slittamento a novembre della riunione dei probiviri sui “falchi” finiani. Il coordinatore nazionale del Pdl, dopo l’incontro a Palazzo Grazioli con il premier ha dichiarato: ”Non c’è nessuno slittamento della convocazione del collegio dei probiviri che dovrà pronunciarsi sul caso dei ”finiani” Bocchino, Granata e Briguglio ma ”l’esito non è scontato” perché c’è un ”ragionamento aperto”.

”Saremo determinati nelle questioni – ha aggiunto il coordinatore del Pdl – perché ovviamente si debbono prendere delle decisioni”. “Siamo in mano ai probiviri che non sono un organismo soggetto alle liti fra i soci:  è stato sottoposto quello che è accaduto alla valutazione dei probiviri e loro faranno questa valutazione”. Circa il tema dell’incompatibilità dei parlamentari che hanno incarichi nel Pdl a livello locale ma che hanno anche aderito a Futuro e libertà, Verdini ha detto: ”Quello dei probiviri e dell’incompatibilità sono due problemi diversi: quello dei probiviri è un problema di dottrina visto che qualunque socio può andare a dire ‘tu sei poco buono’ e i probiviri decidono su quello. Poi c’è il problema dell’incompatibilità che è un tema di partito e che deve essere sciolto dal partito con ragionevolezza”.

Se è in corso una “ristrutturazione” del Pdl, come ha detto lo stesso Verdini, oggi è stata una tappa organizzativa. Sui contenuti più stretti, però, il coordinatore Pdl non ha dato precisazioni, tranne sul processo breve per cui ha tagliato corto: “Non ne abbiamo parlato”. E di quel “basta sparare su Fini”, la nuova strategia di Silvio Berlusconi di cui si vociferava, cosa se ne fa? ”Noi siamo fermi e determinati su tutte le posizioni e cerchiamo di vedere quello che accadrà”, ha precisato Verdini. Per ora quindi la possibile tregua è in stand by, almeno fino al discorso di Mirabello come aveva detto il senatur leghista Umberto Bossi. E forse lo strappo Berlusconi-Fini potrebbe essere più vicino.

In ogni caso, il diretto interessato Granata, fino a ieri era tranquillo: “Non siamo molto preoccupati della riunione dei probiviri perché non riteniamo possibile che un grande partito possa mettere sotto processo qualcuno perché ha espresso delle opinioni. La questione vera è legata innanzitutto alla espulsione sostanziale di Gianfranco Fini dal partito che ha cofondato, quella è una questione dirimente, e poi c’è la nostra questione”.

In ultima Verdini ha liquidato chi gli chiedeva di elezioni a marzo 2011 nelle intenzioni di Berlusconi: “Non è così”.

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