Procuratore Bari: “Vendola non è indagato”

Pubblicato il 12 Novembre 2009 - 10:48 OLTRE 6 MESI FA

RO140909POL_0001Nichi Vendola finisce nel mirino dei giudici pugliesi per le nomine nel settore della sanità, ma il governatore «non è indagato» e «a suo carico non c’è alcun procedimento penale», come tiene a specificare il procuratore di Bari Antonio Laudati.

Il magistrato si è detto anche «rammaricato» per la «sistematica» fuga di notizie che caratterizza ormai da tempo le indagini più delicate in corso a Bari: infatti il quotidiano “Libero” aveva riportato stralci dell’informativa che i carabinieri hanno depositato due giorni fa in procura.

Nell’atto compaiono i nomi di Vendola e quelli di altre dieci persone. «L’ informativa esiste, non lo posso negare – ammette Laudati – sono stati pubblicati degli stralci. Ma l’iscrizione delle notizie di reato, l’inizio di un procedimento penale spetta al pm». Per Vendola – sottolinea – «c’è una valutazione che sarà fatta in futuro».

Dall’informativa emerge che i carabinieri hanno compiuto accertamenti al termine dei quali hanno depositato in procura, due giorni fa, l’atto in cui compare il nome del governatore e quelli di altre dieci persone: tra gli altri ci sono l’assessore ai trasporti Mario Loizzo, l’ex assessore alla sanità Alberto Tedesco, ora senatore del Pd, e l’ex dg della Ausl Bari, Lea Cosentino.

Nei confronti degli undici i carabinieri ipotizzano il reato di tentativo di concussione per aver «imposto – riporta Libero – nel maggio 2008 ai direttori generali delle Ausl e di differenti presidi ospedalieri pugliesi, le nomine dei direttori amministrativi e sanitari, nonchè di primari di strutture operative complesse al fine di rafforzare la presenza della propria coalizione politica nelle istituzioni locali».

«L’informativa di cui fa cenno ‘Liberò – ha aggiunto Laudati – è una delle tante informative che in questo periodo sono state trasmesse alla Procura da quando l’ufficio del pubblico ministero ha organizzato un gruppo di lavoro per le indagini sulla sanità».

Da parte sua il presidente della Regione ha detto di apprezzare le parole del procuratore e di non temere alcun tipo di indagine nei propri confronti: “Nella mia vita – dice – ho sempre agito con trasparenza”.