Nella testa di Berlusconi e Renzi c’è colpo grosso oppure Bingo

di Lucio Fero
Pubblicato il 29 Gennaio 2015 - 13:14 OLTRE 6 MESI FA
Votano bianco e nella testa di Berlusconi e Renzi c'è colpo grosso oppure Bingo

Matteo Renzi e Silvio Berlusconi

ROMA – Berlusconi ha tentato e tenta il colpo grosso: far eleggere un presidente della Repubblica che non venga dal Pd, dal Parlamento dove il Pd ha il 46% per cento dei gradi elettori del capo dello Stato. Colpo grosso, grossissimo: dimostrerebbe di essere in grado di condizionare, quasi comandare Renzi anche da posizioni di minoranza, unirebbe intorno a sé tutto il centro destra, ne tornerebbe ad essere il leader.

Leader da battaglia e non da chiacchiere, con un capo dello Stato non del Pd Berlusconi sconfiggerebbe in trasferta, sul loro campo, i “rossi” di qualunque famiglia di “rossi.” Colpo grosso, grossissimo: metterebbe in piedi di fatto una coalizione di centro destra oggi di minoranza che batte sia il riformismo governante di Renzi che l’opposizione gauchista-movimentista che va da Bersani a Vendola a Grillo. Chi sia il presidente della Repubblica a Bderlusconi interessa poco se si realizzasse il colpo grosso di un presidente non del Pd. Questo c’è nella testa di Berlusconi.

Controindicazioni al colpo grosso, o meglio ostacoli posti dalla realtà al colpo grosso di Berlusconi. La prima controindicazione è che, dovesse riuscire il colpo, Renzi è politicamente morto o quasi. Renzi del 41 per cento alle europee, Renzi capo del governo, Renzi che “cambia verso” al paese tutto, quel Renzi non fa eleggere, ingoia un capo dello Stato non del Pd perché Berlusconi ha detto non deve essere del Pd? L’attimo dopo sarebbe un Renzi politicamente morto. Quindi il colpo grosso di Berlusconi qui sbatte il muso contro il muro della realtà.

Seconda controindicazione, per Berlusconi. Se insiste nel piano “colpo grosso”, rischia il più devastante dei contropiedi (per dirla nella maniera più comprensibile al presidente del Milan). E il “contropiede” è che Renzi il presidente della Repubblica se lo elegge senza Berlusconi. Numericamente non sarebbe difficile: il Pd da solo fa 460 grandi elettori, arrivare a 505 è poco più che un soffio se i 460 restano uniti. L’unico rischio per Renzi sarebbe a quel punto che Alfano lascia la maggioranza, faccia cadere il governo per andare all’opposizione con un Berlusconi sconfitto. Difficile vedere Alfano inerpicarsi su questo Calvario per la somma e postuma gloria di Berlusconi.

Renzi nella testa ha di fare Bingo eleggendo un presidente della Repubblica con i voti, anche se non proprio tutti, di quasi tutti. Con i voti del Pd (tranne Civati o poco più), con i voti di Berlusconi (quelli che controlla in Forrza Italia), con i voti di Ncd, dei centristi, degli ex M5S e di Sel.

E se non riesce a fare Bingo? Allora Renzi ha in testa un piano B che se non è Bingo…quasi. Eleggere un capo dello Stato con i voti del Pd tutto unito e di qualcun altro tra i tanti candidati in Parlamento ad esserlo questo qualcun altro: Sel, i centristi, gli ex M5S. In fondo di voti gliene mancano solo 45 se il Pd  vota unito.

Condizione, irrinunciabile per Renzi: portare a votare nello stesso modo quasi tutti i 460 grandi elettori del Pd.

Condizione perché la condizione si realizzi: presentare un candidato presidente che venga dal Pd.

Conclusione: Renzi ha in testa candidato Mattarella ed eventualmente altri candidati ma tutti e solo e soltanto se sul loro nome portano quasi tutti i 460 voti del Pd.

Rischio esiziale per Renzi, ben presente nella sua testa: il Pd non sopporterebbe votazioni per il Quirinale dove gli elettori del Pd votano in maniera compattamente difforme. Il Pd esploderebbe come vulcano, si frantumerebbe e lo stesso Renzi precipiterebbe per forza di cose nella caldera.

Equivoci. Nella testa di Berlusconi: pensa che Renzi sia “suo”, una sorta di giovane non reincarnazione ma reinterpretazione del ruolo. Quindi gioca con lui avendo in testa che può giocarlo. Nella testa di Renzi: giocarsi l’osso del collo pensando di essere solo lui ad accorgersi che sta volando da trapezio a trapezio.

Soluzioni possibili.

1) Un presidente della Repubblica che viene dal Pd accettato, più per forza che per amore, da Berlusconi.

2) Un presidente della Repubblica che viene dal Pd eletto senza i voti di Berlusconi.

3) Un presidente della Repubblica per caso. Un presidente per caso nato dal frantumarsi interno e quindi nel voto in aula del Pd.

Speranza: non facciano troppi danni e troppa onda i mille votando a Montecitorio. Non ora che tutti avvertono, Confindustria e Bankitalia per prime, che petrolio basso, dollaro alto, euro in calo, Bce che compra per mille miliardi sono le condizioni finalmente perché…Perché cominci a girare giusto in economia.

Memento: ma non era tutto scritto nel Patto del Nazareno? Non c’era tutto in quelle carte segrete, segrete ed onnicomprensive come le quartine di Nostradamus e la cosmogonia Maya? Un parlamentare M5S aveva perfino chiesto alla magistratura di acquisire il patto del Nazareno perché era nozione comune che tutto regolasse, che il Parro fosse un incrocio e ibrido tra i 10 comandamenti e il codice della strada e il regolamento di condominio.

Fior di “inchieste” giornalistiche, allusioni a pioggia di chi mostrava di sapere, patto del Nazareno come chiave interpretativa di tutto, tutto in Italia si poteva comprendere solo se si guardava al Patto…Poi si scopre che  il Patto non c’era e non c’è niente meno che su una questioncella come il capo dello Stato. Renzi e Berlusconi devono essersi messi d’accordo in maniera segreta su Montella al posto di Inzaghi in cambio di molti milioni. Sic transit oggi, e anche ieri, in Italia memoria minima e minimo pudore rispetto alle “notizie” che si danno.