Renzi chiude al M5S. Di Maio: “Ci abbiamo provato, il Pd la pagherà”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Aprile 2018 - 08:50 OLTRE 6 MESI FA
renzi di maio no

Matteo Renzi ospite a Che tempo che fa

ROMA – “Siamo seri, chi ha perso le elezioni non può andare al governo. Il Pd ha perso, io mi sono dimesso: non possiamo pensare che i giochetti dei caminetti romani valgano di più della scelta degli italiani”. Matteo Renzi, segretario dimissionario del Pd, ospite a ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio non ha dubbi.

“Chi ha vinto, deve assumersi la responsabilità e governare”, dice Renzi, che non esclude un incontro con il leader del Movimento 5 stelle, ma dice un categorico ‘no’ al sostegno all’esecutivo: “Un incontro con Di Maio sì, la fiducia a un governo M5s no”.

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La disponibilità a discutere sulle riforme c’è, “ma non siamo disponibili sulle poltrone…Non siamo disponibili a diventare soci di minoranza della Casaleggio”. E la sua posizione, dice Renzi, è condivisa dalla maggior parte dei senatori dem: “Su 52 senatori Pd, almeno 48 devono votare a favore. Io di disponibili alla fiducia a Di Maio non ne conosco uno”.

Nessuno spiraglio verso un’alleanza e parole ferme, alle quali replica poco dopo Luigi Di Maio: “Il Pd non riesce a liberarsi di Renzi nonostante l’abbia trascinato al suo minimo storico prendendo una batosta clamorosa. Altro che discussione interna al Pd. Oggi abbiamo avuto la prova che decide ancora tutto Renzi col suo ego smisurato”, si legge in un post su Facebook. E aggiunge: “Noi ce l’abbiamo messa tutta per fare un governo nell’interesse degli italiani. Il Pd ha detto no ai temi per i cittadini e la pagheranno”. Poi annuncia: “Domani (oggi, 30 aprile ndr) seguitemi in diretta sulla mia pagina Facebook. Ci saranno novità!”.

Senza citare esplicitamente l’ex premier, in un altro post su Facebook Massimo Bugani, consigliere comunale M5S di Bologna, membro dell’associazione Rousseau e tra gli esponenti più vicini ai vertici del Movimento critica l’ex segretario Pd: “Quando vuol far ridere, sbaglia la battuta. Quando vuol fare lo statista, pecca di arroganza. Quando vuol fare il realista, emerge un finto modesto. Quando vuol giocare in attacco, sbanda in curva. Quando vuol ribaltare la frittata, gli cadono le uova sui piedi”.