Roberto Calderoli: “Vedo Cecile Kyenge e penso a un orango”. Poi si scusa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Luglio 2013 - 08:36 OLTRE 6 MESI FA
Roberto Calderoli: "Vedo Cecile Kyenge e penso a un orango"

Roberto Calderoli (foto Lapresse)

TREVIGLIO (BERGAMO) – Roberto Calderoli ha detto che quando vede Cecile Kyenge pensa “a un orango“. La frase è stata pronunciata a Treviglio (Bergamo) durante un comizio della Lega Nord.

Le parole di Calderoli hanno provocato la reazione di Enrico Letta e del Pd, che ha preteso le scuse dell’ex ministro. Anche Angelino Alfano ha espresso solidarietà, aggiungendo che il razzismo è sempre sbagliato.

Le scuse di Calderoli sono arrivate dopo qualche ora, tramite Ansa:

”Ho parlato in un comizio, ho fatto una battuta, magari infelice, ma da comizio, questo è stato subito chiaro a tutti i presenti. Non volevo offendere e se il ministro Kyenge si è offesa me ne scuso, ma la mia battuta si è inserita in un ben più articolato e politico intervento di critica al ministro e alla sua poliitica”;

e anche direttamente a Cècile Kyenge:

”Ho parlato al telefono col ministro Kyenge e mi sono scusato. Ci siamo chiariti e ci siamo dati appuntamento in Parlamento per un confronto franco e leale”.

Da parte sua, la Kyenge ha così commentato:

“Le parole di Calderoli non le prendo come un’offesa personale, ma mi rattristano per l’immagine che diamo dell’Italia. Credo che tutte le forze politiche debbano riflettere sull’uso che fanno della comunicazione”.

Poi ha aggiunto che il problema riguarda tutta la Lega:

”Si faccia un confronto serio all’interno della Lega per capire se Calderoli ha intenzione di continuare la sua battaglia politica con le offese”.

Il sito Bergamonews riporta le parole di Calderoli:

Amo gli animali, orsi e lupi com’è noto, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango”.

E poi ancora:

“Fa bene a fare il ministro, ma forse lo dovrebbe fare nel suo Paese. È anche lei a far sognare l’America a tanti clandestini che arrivano qui”.

Numerose le richieste di dimissioni per Calderoli (oltre a essere senatore è anche vicepresidente a Palazzo Madama) sia dal Pd che dal “popolo di Twitter“.