Caso Ruby: “Nicole Minetti è pronta al dibattimento”. Ne dà notizia il suo avvocato

Pubblicato il 13 Marzo 2011 - 16:06 OLTRE 6 MESI FA

Nicole Minetti

MILANO – Daria Pesce, l’avvocato di Nicole Minetti a proposito dell’inchiesta sull’organizzazione delle feste a Villa San Martino dichiara: “Vediamo le carte e poi decideremo la strategia”.  Ne dà notizia un articolo di Repubblica del 13 marzo a firma di Walter Galbiati.

Gli ultimi “rumors” dicono che le carte arriveranno al Palazzo di Giustizia per martedì prossimo. Spiega Repubblica: “Il deposito delle carte permetterà agli avvocati di avere una visione completa del materiale in mano all’accusa e a quel punto di decidere la strategia. Per gli indagati, una delle possibili vie d’uscita potrebbe essere il patteggiamento, che non equivale a rigore di codice a un’ammissione di colpa, ma annulla il confronto con i pm nel dibattimento in aula”.

Spiega l’avvocato della Minetti: “L’ipotesi del patteggiamento? In genere sono contraria e qui forse vale la pena andare al dibattimento. Comunque preferisco aspettare di vedere tutte le carte”.

“Nel fascicolo aperto dalla procura di Milano – prosegue Repubblica – la Minetti è accusata insieme con l’impresario dello spettacolo, Lele Mora, e il direttore del Tg4, Emilio Fede, di induzione e sfruttamento della prostituzione, anche minorile per il caso Ruby. Secondo i magistrati, Fede e Mora, oltre a partecipare alle feste, avrebbero arruolato le giovani da ammettere alla corte del premier”.

Ancora Repubblica: “Il consigliere regionale del Pdl, Minetti, invece, spesso presente ai festini, si sarebbe anche occupata di provvedere al mantenimento dell’harem, gestendo la parte burocratica degli appartamenti di via Olgettina, dove vivevano le invitate del “bunga bunga”. Nel registro degli indagati, poi, sono finiti anche Mario Sacco, Gentile Fedele, autista e responsabile della sicurezza di Mora, e il manager delle starlette Daniele Salemi di Alba, quest’ultimo agente di Roberta Bonasia. L’eventuale patteggiamento di uno degli indagati, soprattutto della Minetti, spariglierebbe le carte e metterebbe in difficoltà gli altri. Di fatto chi trova un accordo con l’accusa esce dal procedimento e non deve andare davanti al giudice a sostenere domande anche imbarazzanti. E di quanto sia difficile sostenere gli interrogatori, la Minetti ne ha avuto prova a fine gennaio quando ha dovuto rispondere ai pm”.

Racconta Repubblica che alla domanda dei pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano sulla relazione sentimentale tra la minetti e il presidente del Consiglio, la consigliera Regionale della Lombardia, riporta Repubblica, avrebbe dato una risposta “tentennante”. “”Non glielo saprei dire”. Oppure nel caso di Ruby. “Lei si è fermata ad Arcore? Lei sapeva che Ruby ha dormito ad Arcore?”, incalzano i magistrati. “Sicuramente mi sono fermata a dormire ad Arcore, non sono in grado di dirvi in quale di queste giornate, però è successo. Per quanto riguarda Ruby, non lo posso escludere, non ricordo se in una occasione anche la Ruby si è fermata a dormire ad Arcore””.

“La Minetti resta addirittura senza parole – riporta l’articolo del quotidiano diretto da Ezio Mauro – quando i pubblici ministeri scoprono qualcuna delle loro carte: “Dallo sviluppo del tabulato di Ruby risultano tra di voi, tra febbraio e giugno, 122 contatti. Come lo spiega?”. La risposta è difensiva: “Non posso che ribadire che non l’ho mai frequentata, non escludo che tra di noi ci siano state telefonate o sms, ma niente di più”. Altre volte la Minetti, pur avendo deciso di affrontare l’interrogatorio, se la sbroglia con il classico: “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere””.