Scosse, Vescovi, studenti: un tranquillo lunedì italiano
Il caso, niente più del caso che crea e affastella coincidenze. Coincidenze che però assediano importune e fastidiose l’umore di Palazzo Chigi e del suo inquilino. E’ stato un tranquillo lunedì italiano, un lunedì malevolo, antipatico, nervoso. Al mattino e al pomeriggio il terremoto. Non smette. Non ruggisce ma bofonchia all’intensità debole di due gradi Ritcher. Ma è un ringhio sordo sotto i piedi del G8, cinque le scosse. E, sempre dall’Abruzzo, la protesta dei terremotati. Forse esagerano, forse colgono l’occasione, certo non è un “contorno” di gente amichevole verso il super vertice.
Al mattino e poi al pomeriggio e poi amche la sera il brontolio della Chiesa cattolica. I vescovi che si pronunciano a favore della sanatoria per badanti e colf. Non si fidano delle assicurazioni di Maroni e lo fanno sapere poche ore dopo che il premier aveva messo la sua faccia oltre che la sua firma sulla legge che fa dei clandestini illegali da multare ed espellere. E quell’altro vescovo che nomi non ne fa certo, ma dice che “il libertinaggio gaio e irresponsabile non è mai un fatto privato”. In Italia in questi giorni è come se avesse spedito una raccomandata espresso ad un indirizzo preciso che tutti intendono. E queste frasi di vescovo dopo la minaccia, di certo esagerata e montata, di nuove foto in uscita. Foto di quelle…di quel tipo là.
E non bastasse, anche gli studenti. Solo quello dell’Onda, per carità. Mica tutti gli studenti. Però sufficienti ad occupare rettorati, quanti bastano per turbare l’ordine e l’atmosfera pubblici. Buttarli fuori con la polizia nelle ore del G8 aprendo la strada a scontri di piazza? Rischioso. Sopportare, ingoiare? Spiacevole.
Alcune sono punture di spillo della sorte: lo sciame sismico, gli spruzzi “d’onda”. Altri sono strascichi, conseguenze di azzardi legislativi come quello sul reato di clandestinità fresco di voto e di timbro leghista-berlusconiano. Diversa qualità dei problemi, ma è un lunedì che fa quantità. a notte a Palazzo Chigi vanno a dormire, poco, affidandosi al motto di Rossella in Via col Vento, “domani è un altro giorno”. Probabilmente migliore, non sarà difficile. Fosse peggiore, ci sarebbe da ricorrere a scongiuri ed esorcismi.