ROMA – Il senatore di Area popolare Antonio Azzollini si è dimesso dalla presidenza della commissione Bilancio di Palazzo Madama. Azzollini, esponente del Nuovo centrodestra, è coinvolto nell’inchiesta sul crac della casa di cura Divina Provvidenza. Su di lui pende la richiesta della procura di Trani di arresti domiciliari, sulla quale si esprimerà questa sera la Giunta per le autorizzazioni del Senato. Ieri il presidente della Giunta, Dario Stefano, nella sua relazione, si è espresso a favore dell’autorizzazione agli arresti domiciliari. L’ultima parola, comunque, spetterà all’Aula di palazzo Madama.
“La commissione che ho l’onore di presiedere ha bisogno di decisioni che richiedono dedizione assoluta e tempo pieno” ha scritto, nella sua lettera di dimissioni Antonio Azzollini ribadendo la “totale infondatezza dei fatti giudiziari” che lo vedono coinvolto. “Ci sono momenti in cui un uomo delle istituzioni deve compiere scelte difficili ma anche necessarie”, scrive il senatore centrista nella sua lettera indirizzata al presidente del Senato Pietro Grasso, al quale sottolinea: “La piena convinzione della totale infondatezza dei fatti giudiziari che mi riguardano non mi esime comunque dal mantenere un profilo dedito esclusivamente alla salvaguardia del ruolo istituzionale da me ricoperto”.
Ad Azzollini, così come alle altre persone coinvolte nell’inchiesta, la Procura contesta l’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati: il senatore è accusato anche di corruzione per induzione e concorso in bancarotta fraudolenta. Pochi giorni fa il Tribunale del Riesame di Bari ha rigettato la richiesta dei legali di Azzollini di revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari.