Sicilia, la corsa di Lombardo ad assumere voti: infornata di 1000 rilevatori

Raffaele Lombardo

PALERMO – Nella Sicilia del dimissionario Raffaele Lombardo c’è posto per altri 1000 lavoratori pagati dalla collettività. Tutto nonostante lo spettro del default e nonostante  le cifre raccontino che quella amministrata da Lombardo è già di gran lunga la Regione con il tasso pro capite di dipendenti pubblici più alto.

Eppure sul sito della Regione si legge che “causa carenze interne di personale”  la Sicilia assume 1000 “rilevatori”: si tratta di personale esterno inserito in due appositi elenchi e che sarà chiamato per svolgere indagini statistiche. Insomma tra i  gli oltre 18 mila dipendenti, compresi 1.600 dirigenti, in organico, figure in grado di fare i “rilevatori” semplicemente non ci sono.

L’amministrazione, quindi,  ha istituito due elenchi (indagini di tipo generale e in agricoltura) che rimarranno in vigore per tre anni. Rispetto alle graduatorie appena scadute, il numero dei ‘rilevatori’ raddoppia: passa da circa 500 dell’ultimo triennio a oltre mille del triennio 2012-2015. I compensi per questo personale esterno saranno stabiliti di volta in volta, in base alla tipologia di attivita’ da svolgere per conto del servizio statistica della Regione.

La notizia arriva nello stesso giorno in cui, in un’intervista al quotidiano La Sicilia, l’assessore alle Infrastrutture Andrea Vecchio ha denunciato l’alternarsi di 18 stenografi per appuntare un discorso di Lombardo durato un’ora. Basta una semplice divisione: in media gli stenografi hanno fatto il loro lavoro per circa tre minuti a testa.

Di qualche giorno fa, invece, è la notizia dell’ennesimo tentativo della Regione di stabilizzare i circa 20mila precari. Impresa al limite dell’impossibile considerando il buco da 5 miliardi e  la minaccia del default. Eppure il tentativo è in atto.

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