“Silenzio, si vota”: la Rai cancella le trasmissioni giornalistiche

Pubblicato il 10 Febbraio 2010 - 00:05| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

La notizia arriva in diretta qualche minuto dopo le 23 e ci vuole una buona mezz’ora perchè quelli che la ricevono arrivino a credere sia realmente vera. A  Giovanni Floris che sta conducendo la puntata di Ballarò portano un foglietto, lui lo legge e poi lo rilegge, in silenzio. Quindi ne dà pubblica lettura: “La Commissione di vigilanza Rai ha votato a maggioranza l’abolizione per tutto il mese prima delle elezioni regionali di ogni trasmissione di approfondimento giornalistico, gli spazi relativi verranno occupati da Tribune politiche gestite dai partiti…”.

In studio c’è Pierferdinando Casini: “Non ci posso credere ma non dico nulla fino a che non so di preciso, voglio sperare sia uno scherzo”. Poi Casini sempre in diretta inforca il telefonino, chiama, s’informa: “E’ vero, la proposta è venuta da un radicale che sta nel Pd, incredibile, una follia, una vergogna, di questo passo aboliremo i telegiornali”. Si saprà poi che il radicale è Beltrandi e che il Pd si è opposto, anzi ha abbandonato la Commissione.

In studio c’è anche Francesco Rutelli, anche lui incredulo al punto che aveva detto, prima che Casini suo malgrado confermasse, “Fosse vero il presidente della commissione di vigilanza (Sergio Zavoli ndr) si sarebbe sicuramente dimesso”.

In studio ci sono per il governo i ministri Castelli e Bondi. Il primo dice: “C’erano troppe trasmissioni faziose”. Gli fa eco il direttore de Il Tempo, Arditti. Il secondo ministro, quello della Cultura, non dice.

Riprende la parola Floris, saluta gli spettatori: “Il direttore de Il Tempo dice che gli piacerebbe fare un dibattito approfondito su questa notizia. Di certo qui non si farà, non si potrà fare. Forse si farà su Mediaset perchè il divieto di dibattito vale solo per la Rai”. Casini e Rutelli sono evidentemente sorpresi e visibilmente scossi, come raramente accade a un politico, Castelli e Bondi un po’ meno sorpresi e molto, molto meno scossi.

Sipario su Ballarò per questa notte. Ma sipario su Ballarò dall’ultima settimana di febbraio fino alla prima di aprile. E sipario su Annozero, su tre quarti di Rai3, su Porta a Porta se Vespa vorrà occuparsi di politica, sulla seconda serata di Rai2. La Rai, su ordine del Parlamento intima il “Silenzio si vota”. I giornalisti pensano allo sciopero. Castelli commenta: “E’ la par condicio, l’avete voluta voi” e lo dice con un sorriso che vuole essere astuto. Parleranno solo i partiti in Rai, in fondo è casa loro dove il giornalismo, l’approfondimento, le notizie o quel che ne resta sono ospiti. Sgraditi e scomodi quando si vota.