Lo spread Btp-Bund a quota 391 punti
ROMA – Lo spread Btp-Bund risale sopra quota 400 punti base (402) per poi scendere a quota 391, con il rendimento del Btp a 10 anni al 5,70%. Resta quindi alta la pressione sulle obbligazioni decennale italiane che ieri avevano chiuso attorno ai 390 punti. Il differenziale tra la carta decennale italiana e tedesca rivede cosi’ i livelli piu’ alti da febbraio scorso.
Lo spread tra i titoli spagnoli e tedeschi e’ a 431 punti base con il rendimento dei Bonos che tocca di nuovo la soglia critica del 6%. Pressione anche sui bond francesi: il divario Francia-Germania sfiora i 150 punti base a 148,8.
Alla base del nuovo rialzo diversi fattori, tutti negativi. Innanzitutto la nuova ondata di sfiducia a livelli europei: di ieri è il rincorrersi di voci secondo le quali la Francia rischia la tripla A. Con le “forbici in mano” pronta al taglio imminente sarebbe l’agenzia Moody’s. Dalla Francia sono arrivate puntuali e inutili le smentite. Inutili perché nella Borsa ai tempi della crisi le voci spargi panico attecchiscono di più e meglio delle smentite ufficiali.
C’è poi la questione spagnola: ieri l’asta dei bonos è andata bene, con tutti i titoli venduti anche se a tassi leggermente più alti della volta precedente. Dato che, però, non basta a tranquillizzare i mercati.
Infine la questione italiana. Nonostante le rassicurazioni di Monti i conti del nostro Paese tornano a far discutere la stampa internazionale che, evidentemente, da più fiducia alle stime del Fondo monetario internazionale che al Def del governo. L’oggetto è il controverso pareggio di bilancio: per Monti ci sarà (questione di 0.5%, inezie), per il Fmi invece no. E i rumors sono quelli di un’altra manovra necessaria, attorno ai 17 miliardi. Sempre spread permettendo: perché i conti del Def valgono sotto la soglia critica, quella fissata da Mario Monti a 340. Sopra cambiano gli interessi da rendere e quindi cambia il debito. E i conti del Def non valgono più, a meno di manovre.
