Supercazzola pacifista, palcoscenico Senato. Ad esempio: Con la Nato, ma se mandassimo pigiami?

Supercazzola pacifista sotto forma di risoluzione parlamentare. Allestita per il palcoscenico Senato sotto impulso e creatività M5S.

di Lucio Fero
Pubblicato il 21 Giugno 2022 - 10:32 OLTRE 6 MESI FA
draghi ansa

Draghi parla al Senato (foto Ansa d’archivio)

Supercazzola pacifista, allestita parola per parola su impulso e sotto creatività M5S. Supercazzola pacifista che va ed essere recitata sul palcoscenico del Senato. Draghi al Senato parlerà con parole purtroppo serie della guerra in Ucraina-Europa. Poi toccherà alle parole della “risoluzione” da votare, cioè la Supercazzola. Non è la prima volta, ce n’è state a centinaia, che ciò a cui la politica si è ridotta produce testi risibili, grotteschi, tragicomici. Supercazzole appunto. Stavolta la Supercazzola è pacifista, a disdoro, disdegno e inconsapevole scherno anche del pacifismo oltre che del Senato.

Si parte dal “più pieno”

Più pieno e costante coinvolgimento del Parlamento nelle scelte del governo per l’Ucraina. E’ una delle frasi chiave della Supercazzola pacifista. Più pieno? Prima era pieno o no? O vuoto? Se uno chiede pieno e costante vuol dire che prima era vuoto e saltuario. A parte i litigi e i diverbi con la logica e la grammatica, si vuole accusare Draghi di far di testa sua e quindi intimargli di cambiare rotta? Sì, ma anche no. Cioè, si vuol dire a Draghi che deve fare relazione al Parlamento di ogni cartuccia che l’Italia eventualmente manda agli ucraini.

Così di fatto si blocca l’invio di armi, ma senza proprio dirlo. E comunque senza farlo ufficialmente sapere alla Nato e alla Ue di cui restiamo fedeli e decisi partner, anche nel sostegno all’Ucraina, ci mancherebbe. Solo che dobbiamo mettere il “bollo tondo” parlamentare agli invii “bilaterali” di armi. Cioè cari europei e alleati della Nato le armi mandatele voi, noi ci scansiamo un po’. Così rimediamo in casa qualche voto pacifista, diamo un ruolo a Conte, lo facciamo capo del Partito Pacifista e soprattutto ci evitiamo qualche scappellotto diretto di Putin, almeno a futura memoria. E questo senza far cadere il governo, smentire Draghi. Anzi Draghi lo mandiamo al vertice Ue e Nato a dire, a dire che? Che vogliamo la deescalation. Una Supercazzola pacifista messa in forma di risoluzione parlamentare e tutto va in buca. visto che astuzia, abilità?

Tanto ne manda di armi più la Lituania

Già, la Lituania, meno abitanti di Milano, manda all’Ucraina più armi di quanto non faccia l’Italia. Ci siamo quasi, ancora uno sforzo. Non c’è proprio bisogno di smetterle di mandarle tutte le armi che già poi ne mandiamo poche. Basta far la mossa sul palcoscenico interno così che i pacifisti si rasserenano e nel teatro della guerra e della diplomazia di mandare le armi fare solo la mossa, il minimo per non farsi beccare come imboscati dello schieramento pro Ucraina. E come si fa questa recita? Ecco, si scrive una “risoluzione” dei gruppi parlamentari di maggioranza…

Stare nella Nato che invia armi e non inviarle più…

Come si fa? A livello di Supercazzola raffinata e meditata stabilendo che il Parlamento è come una dogana: deve ispezionare tutto, con minuzia e ci vuole tempo, si va per lunghe, qualcosa resta fermo, che ci vuoi fare? Sono le garanzie…Ma ci sono, sono stati forniti altri esempi di come si può fare a stare nella Nato e con la Nato, nella Ue e con la Ue e insieme chiamarsi fuori dall’invio di armi a Kiev (e dalle ritorsioni di Mosca).

Intervistato dal Corriere della Sera, quindi non nella concitazione scherzosa di una chiacchiera al bar, esponente di M5S ha spiegato: “Bene, la Nato ha deciso di aiutare l’Ucraina, noi ci stiamo. Qualcuno sceglie di aiutare mandando armi, noi possiamo scegliere di mandare pigiami”. Pigiami! Ha detto pigiami e in un impeto di generosità ha aggiunto” giubbotti anti proiettili”. Poté più l’insolenza o, diciamo così, la dabbenaggine? La prima, senza dubbio e di gran lunga.