Tensioni al Cdm con Tremonti: Berlusconi avrebbe voluto una differente gestione della manovra

Pubblicato il 26 Maggio 2010 - 00:16| Aggiornato il 27 Maggio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Lo Stato deve costare di meno ai cittadini. Silvio Berlusconi lo ribadisce ai ministri al termine del Consiglio che ha dato il via libera alla manovra economica, ma soprattutto riassume così l’iter di un provvedimento che è lo stesso premier a bollare come rigoroso ma necessario, viste le richieste dell’Europa.

Lotta all’evasione fiscale e nessun aumento delle tasse sono i due perni intorno al quale ruota il ragionamento del Cavaliere che mercoledì 26 maggio, in una conferenza stampa, entrerà nel dettaglio della Finanziaria con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il via libera alla manovra arriva comunque al termine di una giornata accompagnata da tensioni che hanno visto al centro proprio il titolare del Tesoro contro cui si sono scatenati i malumori di diversi ministri, anche nel corso della riunione a palazzo Chigi.

Tremonti, raccontano alcuni partecipanti al cdm, si sarebbe presentato solo con l’articolato della manovra senza fornire ai diretti interessati le cifre dei tagli ai vari dicasteri. Insomma, una riunione sempre sul filo dell’equilibrio che avrebbe caratterizzato anche l’incontro tra Berlusconi, il ministro dell’Economia e il sottosegretario Letta che ha preceduto il Consiglio. Un incontro ristretto per risolvere gli ultimi nodi relativi alla tracciabilità dei contanti, misura che il premier avrebbe bollato come impopolare.

Il compromesso è stato raggiunto con l’abbassamento della soglia da 7000 euro a 5000, così come voluto fortemente dai sindacati che hanno appoggiato la manovra. Inoltre, dalla scure dei tagli è stata esentata la presidenza del Consiglio. Un delicato punto di bilanciamento, dunque, quello raggiunto tra il premier ed il titolare di via XX Settembre, che ha consentito il via libera alla finanziaria nonostante i mal di pancia di diversi ministri. Un approvazione che, stando a quanto raccontano diversi presenti, sarebbe aperta a modifiche anche se fonti ufficiali dell’Esecutivo precisano che l’approvazione è definitiva.

Rimarrebbero spazi solo per limature tecniche. Oltre a dare il via libera al testo, il Cdm avrebbe autorizzato preventivamente la fiducia qualora le circostanze lo rendessero necessario. I dettagli della finanziaria sono stati oggetto di discussione anche nella successiva cena a palazzo Grazioli tra Cavaliere, il leader della Lega Umberto Bossi, che ha apprezzato l’operato del responsabile del Tesoro, il ministro della Semplificazione Legislativa Roberto Calderoli e lo stesso Tremonti.

Resta il fatto, racconta chi ha avuto di parlargli, che il presidente del Consiglio avrebbe preferito una gestione diversa della costruzione della manovra. Tant’è, raccontano i fedelissimi, che mercoledì 26 maggio illustrerà in prima persona agli italiani le misure prese, proprio per ovviare ai “difetti” di comunicazione che -rimarca- avrebbero impedito di trasmettere ai cittadini i segnali di ottimismo.