“Tesoretto off-shore”, Marina Berlusconi contro Espresso: vecchie storie

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Agosto 2013 - 06:24 OLTRE 6 MESI FA
Silvio e Marina Berlusconi

Silvio e Marina Berlusconi (foto LaPresse)

MILANO – Marina Berlusconi contro Espresso e Repubblica rei, a suo dire, di aver tirato fuori una vecchia storia già chiarita infarcendola di inesattezze.  ”Il tandem l’Espresso-la Repubblica spaccia per clamoroso scoop la riesumazione di vicende vecchie di oltre vent’anni, ampiamente note e ampiamente chiarite in tutti i loro aspetti, la cui irrilevanza sotto ogni profilo è stata dichiarata con un ampio e dettagliato provvedimento di archiviazione già fin dal 2006”.

Lo sostiene un portavoce di Marina Berlusconi in relazione agli articoli pubblicati sul numero in edicola dell’Espresso e sull’edizione del 15 agosto di Repubblica. ”Ma, quel che è molto più grave – sostiene il portavoce – gli articoli non si fermano qui: sono infarciti di inesattezze, insinuazioni, veri e propri travisamenti. Abbondante materia per i nostri avvocati, i quali hanno avuto mandato di valutare le iniziative più opportune al riguardo”.

Negli articoli dell’Espresso e di Repubblica è stata ricostruita la vicenda di un ”tesoretto” a favore di Marina Berlusconi confezionato dall’avvocato Mills. La storia risale – secondo la ricostruzione – agli anni ’90 quando il Cavaliere, prima di sposare Veronica Lario, decise di riservare ai figli di primo letto (Marina e Piersilvio) parte del suo patrimonio, affidando il caso all’avvocato David Mills che costituì due società in altrettanti ‘paradisi fiscali’ intestate a Marina.

La prima società, secondo la ricostruzione, custodisce un patrimonio alimentato, ”grazie ai fiumi di denaro ottenuti con la frode fiscale”. La secondo società risulta intestataria della villa alle Bermuda, ma la reale proprietaria sarebbe – sempre secondo la ricostruzione dei giornali – di Marina. ”Nulla di penalmente rilevante – ricorda Repubblica – visto che lo stesso magistrato milanese che ha perseguito il Cavaliere, Fabio De Pasquale, dopo aver indagato per frode fiscale Marina e il fratello Piersilvio, ha chiesto l’archiviazione” giudicandoli ”meri prestanome”. Tesi creduta dal gip che ha archiviato il caso nel 2006.