Ambiente, Chavez: ”L’Onu deve boccare gli Stati Uniti e le altre potenze del mondo”

O le Nazioni Unite fanno in modo di bloccare gli Stati Uniti e “le altre potenze del mondo” sul fronte dei negoziati internazionali sull’ambiente, oppure è meglio “finire con l’Onu, e ritirarsi” da tale organismo: è il monito fatto dal presidente del Venezuela, Hugo Chavez, durante la chiusura della Conferenza dei popoli sui cambiamenti climatici a Cochabamba, in Bolivia.

“Andremo a Cancun”, dove a dicembre è in programma una riunione Onu sul clima, “a far sentire le nostre voci, che sono quelle dei popoli” contro le posizioni che Washington intende “imporre”, ha sottolineato Chavez. Nella conferenza di Copenaghen “non c’é stato alcun accordo. E’ successo che gli Usa sono riusciti a far passare un ricatto affinché i 120 paesi sostenessero un trattato illegittimo. Se la voce dell’impero ed i suoi alleati riescono ad imporsi tramite un’intesa illegittima, allora finiamo con l’Onu”, ha aggiunto il leader ‘bolivariano’, dichiarandosi d’altra parte a favore di un “referendum mondiale” sull’ ambiente, da realizzarsi in Bolivia nel 2011.

Oltre al tema del referendum, l’altra conclusione chiave emersa dall’incontro di Cochabamaba, al quale in questi giorni hanno preso parte circa 20 mila persone (sindacalisti, indigeni, politici), è stata quella della creazione di un “tribunale internazionale di giustizia sul clima e l’ambiente”, che si pronunci sugli stati, organismi o persone responsabili di fenomeni quali il riscaldamento del clima.

L’incontro di Cochabamba ha sottolineato la necessità di nuovi modelli di sviluppo che permettano di preservare la vita nel pianeta e un maggior equilibrio tra l’uomo e la terra, rilevando inoltre la necessità di rispettare, e far migliorare, il protocollo di Kyoto.

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