Copenhagen, sul clima è “scontro” tra ricchi e poveri

Pubblicato il 9 Dicembre 2009 - 11:49 OLTRE 6 MESI FA

terra-climaAria di scontro a Copenhagen tra Paesi “ricchi” e Paesi “poveri”: giunti al terzo giorno del vertice sul clima, oggi si comincia ad avvicinarsi alla discussione sui tagli delle emissioni di Co2. Da qui si testeranno le buone intenzioni dei paesi industrializzati.

I Paesi poveri potrebbero creare degli ostacoli ai negoziati anche se non hanno nessuna intenzione di affossarli. Già ieri i rappresentanti dei G77 che raggruppa 131 Paesi soprattutto in via di sviluppo avevano fatto sentire la loro voce: nel vertice era circolata una bozza danese di un testo di accordo che, secondo loro, li avrebbe scavalcati sia nei contenuti, perchè non considerava la responsabilità storica, sia per il fatto che non sono stati coinvolti nella discussione.

Al maxi-vertice che si è aperto lunedì e che vede in campo 193 paesi con 15.000 delegati e 110 capi di stato e di governo, sono cinque i pilastri di discussione e su tre le trattative stanno marciando compatte: trasferimento di tecnologie, adattamento e deforestazione.

Scogli duri sono invece ancora la riduzione delle emissioni e, su tutti, il capitolo che riguarda i finanziamenti dove ci sarebbero solo impegni a breve termine, fino al 2012.

Intanto, però, pare che i capi di Stato e di governo dell’Unione europea si accorderanno per concedere un aiuto immediato di 2 miliardi per anno dal 2010 al 2012 ai Paesi in via di sviluppo per fronteggiare il riscaldamento climatico.