Egitto al voto: gli islamici già cantano vittoria, i laici sperano

Pubblicato il 25 Maggio 2012 - 09:36 OLTRE 6 MESI FA

Votanti in Egitto (Foto LaPresse)

IL CAIRO – Le prime elezioni presidenziali in Egitto del dopo Mubarak si sono chiuse regolarmente ieri, 24 maggio, alle 21 (un’ora più tardi del previsto per il massiccio afflusso di elettori). I dati ufficiali non ci sono ancora, ma secondo i Fratelli Musulmani il loro candidato Mohamed Mursi andrà al ballottaggio con l’ex premier di Hosni Mubarak, Ahmed Shafiq. 

Se per i risultati definitivi bisognerà attendere il 27 maggio, c’è qualcun’altro che dà battaglia puntando al secondo turno del 16 e 17 giugno. E’ Amr Mussa, ex capo della Lega Araba. Attraverso Twitter, Mussa ha sollecitato Shafiq a ritirarsi dalla gara per non disperdere il voto, accusandolo allo stesso tempo di rappresentare l’antico regime. Mussa ha lanciato anche un appello agli elettori a recarsi alle urne perché, ha detto, sta agli egiziani decidere quale sarà il futuro del loro Paese.

Secondo i Fratelli Musulmani, invece, il testa a testa sarà tra Mohamed Mursi e Ahmed Shafiq. In attesa dei risultati definitivi di domenica, le percentuali attribuite ai due candidati oscillano tra il 25 e il 30% per Mursi e tra il 22 e il 23% per Shafiq.

Da Facebook l’attivista della rivoluzione Nawara Negm ha chiesto all’islamico indipendente Abul Fotouh e al nasseriano Hamdin Sabbahi ad unire le forze per risparmiare ”il sangue che scorrerà se Shafik o Morsi vinceranno le elezioni”.

Intanto il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha inviato le proprie congratulazioni all’Egitto per le “storiche” elezioni presidenziali. Clinton ha anche detto che Washington è pronta a collaborare con il governo del Cairo. “Ci attendiamo di collaborare con il governo egiziano democraticamente eletto”, ha dichiarato Hillary Clinton in un comunicato pubblicato dal suo portavoce. “Continueremo ad essere al fianco del popolo egiziano mentre lavora per costruire una democrazia capace di riflettere i valori e le tradizioni locali, di rispettare i diritti universali dell’Uomo, di andare incontro alle loro aspirazioni alla dignità e ad una vita migliore”.