Usa, foto scabrose alle donne su Twitter, il deputato Weiner ammette

Pubblicato il 7 Giugno 2011 - 13:53 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON – Il deputato democratico di New York Anthony Weiner ha ammesso di avere inviato foto scabrose di se stesso ad una serie di donne che ha conosciuto via Internet.

Weiner aveva finora negato ogni responsabilità affermando che l’invio delle foto era opera di hackers che si erano inseriti nel suo conto Twitter.

Alla fine ha ammesso di essere in effetti responsabile dell’invio delle foto alle donne conosciute su Internet. ”Mi sono comportato in modo molto stupido. Quello che è accaduto è esclusivamente mia responsabilità. Non intendo puntare il dito contro nessuno – ha detto Weiner – Mi dispiace di avere mentito inizialmente. L’ho fatto perché mi sentivo imbarazzato per quello che ho fatto”.

Il deputato ha detto di non avere alcuna intenzione di dimettersi ed ha sottolineato di non avere violato alcuna legge. ”Ma non ci sono dubbi che mi sono comportato in modo stupido – ha aggiunto – e mi vergogno per quello che ho fatto”.

Weiner ha ammesso di avere mentito a sua moglie, ai suoi elettori e ai media negando inizialmente ogni responsabilita’ nell’invio delle foto. Il deputato si è sposato un anno fa con la moglie, che lavora al Dipartimento di Stato con Hillary Clinton. Weiner ha ammesso di avere inviato le foto scabrose ad almeno sei donne conosciute negli ultimi tre anni via Internet.

Weiner ha sottolineato di non avere mai incontrato personalmente le donne alle quali ha inviato le foto di se stesso (una immagine lo ritraeva in mutande, un’altra a torso nudo).

Il deputato aveva detto inizialmente di essere la vittima innocente di hackers. Weiner ha detto di avere confessato alla moglie solo questa mattina di avere mentito sulla provenienza delle foto. Il deputato ha detto di essere molto dispiaciuto per avere mentito in passato alla moglie. Weiner ha sottolineato che tutte le donne con cui era entrato in corrispondenza online erano maggiorenni.

Le immagini di Weiner a torso nudo e della conferenza stampa (foto AP/LaPresse)