Germania riarma, Italia invia armi all’Ucraina, perfino la Svizzera esce dalla neutralità

La Germania riarma, come non aveva mai fatto e mai neanche pensato di fare dopo la fine delle seconda guerra mondiale. La Germania riarma rompendo il tabù che si era autoimposta fino ad ieri. La Germania riarma non per oggi ma per domani, non considera infatti l’attacco militare russo all’Ucraina una crisi isolata, un drammatico episodio. Al contrario, la Germania mostra di pensare che “nulla sarà come prima” (parole del neo Cancelliere tedesco) e che d’ora in poi, nei prossimi anni, ci sarà bisogno di difendersi riarmandosi.

Cento miliardi

Due per cento del Pil, cento miliardi di euro: la Germania stanzia qui e subito questa cifra per riarmarsi. E’ un cambio di paradigma nella storia europea. Per circa 80 anni la Germania ha voluto e cercato una identità di debolezza militare programmatica. Ora non più, ora ritiene vi sia una minaccia concreta di guerra in Europa e programma il riarmo. Cambio di paradigma: abbiamo vissuto immersi in una realtà di pace cui corrispondeva una cultura per cui spendere per armarsi era sbagliato se non inutile, per 80 anni circa è andata così. Ora spendere per armarsi va a diventare necessario, se non indispensabile. Sarà dura dirlo alle pubbliche opinioni che anche la pace non è gratis, tanto meno un diritto acquisito.

Mitragliatrici, munizioni, missili

Anche l’Italia (decisione ufficiale nelle prossime ore) invierà “materiale militare all’Ucraina”. In concreto anche mitragliatrici, munizioni, sistemi d’arma anticarro. Insieme all’Italia armi all’Ucraina arrivano dalla Germania, dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dall’Olanda, dal Belgio…L’Europa insieme agli Usa mandano armi a Kiev, al governo e all’esercito ucraino che resistono. L’Unione europea in quanto tale per la prima volta nella sua storia acquista armi.

Perfino la Svizzera

Perfino la Svizzera abbandona la sua posizione tradizionale di assoluta neutralità e aderisce al sistema sanzionatorio nei confronti della Russia. Così ha fatto il Giappone. A sottrarsi dallo schieramento anti russo è invece, tra i grandi player della politica internazionale, l’India. La Cina non ostacola Mosca ma al momento neanche le viene in soccorso. Putin all’angolo comincia ad essere non solo un’immagine giornalistica.

Pacifismo bla bla bla

Per dirla alla Greta il pacifismo, o almeno la modalità politicamente corretta del pacifismo, troppo infarcito di bla bla bla. Vinca la pace, abbasso la guerra, tacciano le armi sono concetti e aspirazioni troppo generiche, contenitori verbali alla verifica dei fatti vuoti do contenuti reali. La pace, quando una guerra è in corso, non passa e viene da una abolizione o cancellazione della guerra dalle attività umane. Passa per la sconfitta politica, e anche militare, dell’aggressore. Altrimenti non si fa azione di pace, non si fa pacifismo, si fa il mestiere di Ponzio Pilato fingendo di essere San Francesco.

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