Il ministro che voleva fare “la guerra” a Murdoch. Polemiche e conseguenze del caso Cable

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 11:43 OLTRE 6 MESI FA

Vincent Cable era caduto in una trappola tesagli da due giornalisti del Telegraph. Facendosi passare per supporter del partito, i due erano riusciti a intavolare una conversazione con il ministro che si era lasciato andare a delle dichiarazioni non ortodosse, riferendosi al tentativo del magnate dei media Ruport Murdoch di ottenere la maggioranza dell’azienda di produzione e trasmissione BskyB.

«Non ne faccio una questione politica – ha detto – ma legale. Murdoch sta cercando di ottenere il controllo della BskyB. […] Io l’ho bloccato, usando il mio potere. E ci sono dei poteri legali che ho. Non ne faccio una questione politica, ma per la gente che sa quello sta succedendo, questa è una cosa grossa. Tutto il suo impero è ora sotto attacco. […] Ho dichiarato guerra a Murdoch e credo che la vinceremo».

A qualche giorno dalle sue infelici dichiarazioni, Vincent Cable, ministro britannico delle Attività Produttive e dell’Impresa, ha scatenato una piccola rivoluzione nel governo. Il premier David Cameron è dovuto correre ai ripari per non ledere laa credibilità nella sua funzione di regolatore imparziale dei mercati, specie in un settore sensibile come quello dei media, una delle principali preoccupazioni tanto dell’opinione pubblica che della politica.

Il ministro Vincent – coadiuvato da Ofcom, l’autorità regolatrice delle società di comunicazione – avrebbe dovuto giudicare imparzialmente il tentativo d’acquisto da parte di Murdoch. Oggi, non potrà più farlo: il primo ministro ha deciso di privarlo di alcune sue deleghe fondamentali. Il portavoce di Downing Street ha così sintetizzato la mossa: «Il Primo Ministro ha deciso che Vincent Cable non eserciterà più alcun ruolo nelle decisioni riguardanti l’acquisto di BskyB. Inoltre, tutte le responsabilità e le competenze relative ai media, alla diffusione, e ai settori del digitale e delle telecomunicazioni saranno trasferite immediatamente al Segretario di Stato per la Cultura, i Media e i Trasporti.» Insieme alla deleghe, se ne vanno anche, armi e bagagli, 70 funzionari che erano assegnati al ministero e che d’ora in poi lavoreranno con un nuovo responsabile.

Le rivelazioni giornalistiche sul ruolo di Cable nell’ostacolare l’acquisto di BskyB deve aver fatto infuriare non poco il magnate australiano dei media che  è stato proprio tra gli “artefici” della vittoria dei conservatori. Durante la campagna elettorale, le sue “portaerei” mediatiche erano scese in campo per sostenere il partito di David Cameron. Non indifferente il fatto che Andry Caulson, editorialista del Sun – uno dei giornali della galassia Murdoch, nonché uno dei più venduti al mondo – sia diventato, all’indomani dell’elezione, responsabile dell’informazione dell’esecutivo.

Altro paradosso della vicenda: il trattamento che si riservava Murdoch è stato rivelato da due giornalisti del Daily Telegraph, che fa parte di un gruppo editoriale che si oppone all’espansione industriale del uomo d’affari australiano. A onor del vero, il quotidiano conservatore aveva inizialmente omesso i passaggi più compromettenti dell’intervento – quelli appunto riguardanti Murdoch. Questi sono stati invece rivelati dalla Bbc grazie ad una soffiata arrivata con molta probabilità dai giornalisti stessi insoddisfatti per la censura.