Gli indiani ci prendono in giro: per i marò perizie senza italiani

Pubblicato il 29 Febbraio 2012 - 16:57 OLTRE 6 MESI FA

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone scortati in tribunale (Lapresse)

KOLLAM (KERALA) – La nave fatta tornare a Kochi con l’inganno, i due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre fatti scendere e poi arrestati dalla polizia indiana nonostante l’omicidio dei due pescatori indiani, se avvenuto, è avvenuto in acque internazionali; la mancata o non divulgata autopsia sui cadaveri dei due pescatori e la mancata verifica della presenza di pirati in quel tratto di mare al momento dell’omicidio. Una lunga lista di schiaffi dell’India all’Italia al quale si aggiunge ultimo quello del tribunale di Kollam, che ha respinto la richiesta dealla difesa dei due marò per la presenza di esperti italiani alla perizia balistica sulle armi recuperate sulla “Enrica Lexie”.

Secondo le tv indiane, i legali dei marò italiani avevano presentato una petizione in tribunale chiedendo che i due esperti Paolo Fratini e Luca Flebus potessero presenziare ai test tecnici previsti nel laboratorio scientifico della polizia a Trivandrum. Per questo, fra l’altro, i due erano partiti di buon’ora da Kochi. In precedenza il tribunale aveva acconsentito che gli esperti italiani presenziassero al sequestro dei mitragliatori e dei fucili in dotazione al gruppo di marò del San Marco a bordo della petroliera.

Nonostante il ministero degli Esteri indiano assicuri che fra India e Italia ”non ci sono difficoltà diplomatiche”, il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi ha sottolineato che “se i nostri esperti non ci sono, non abbiamo garanzie. Queste continue novità sul piano procedurale e legale non sono assolutamente un segnale positivo”.

Gli indiani nicchiano e sviano l’argomento. Rispondendo alle domande dei giornalisti il portavoce del ministero degli Esteri Syed Akbaruddin ha detto che ”nel lungo colloquio fra il nostro ministro MS Krishna ed il collega italiano Giulio Terzi, questo tema è stato uno dei tanti esaminati che riguardano le nostre relazioni bilaterali”. Akbaruddin ha infine detto che a proposito di voci circolanti su una possibile soluzione extra-giudiziaria della vicenda, ”il tema non è mai stato toccato nei contatti governativi fra i due paesi”.

Parole che suonano come una presa in giro. E non basta per ora alla nostra diplomazia che gli esperti italiani potranno assistere alla perizia balistica sulle armi sequestrate sulla Enrica Lexie, per adesso solo per la parte che riguarda i test di fuoco. ”L’Italia presenterà una nuova petizione al tribunale di Kollam” per garantire la presenza degli esperti italiani all’intera perizia balistica sulle armi dei marò, ha annunciato il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, che poi ha aggiunto: “Come è noto i marò devono tornare dal giudice che deve decidere sul carattere della loro detenzione preventiva”. A quanto si è appreso, ciò avverrà alle 10 del 1° marzo e il magistrato ha l’opzione fra prolungare la custodia di polizia e mandare i due marò in prigione. Infine, ha concluso De Mistura, ”c’e un’altra udienza nell’Alta Corte di Kochi durante la quale i giudici acquisiranno gli atti del processo aperto nei confronti dei militari italiani dalla Procura di Roma”.