Libia, John Kerry: “Entro 40 giorni governo unico a Tripoli”

Libia, John Kerry: "Entro 40 giorni governo unico a Tripoli"
John Kerry (Foto Lapresse)

ROMA – In Libia “il vuoto è stato riempito dagli estremisti, che portano il Paese nel caos. Entro 40 giorni un governo di unità nazionale a Tripoli”: lo ha detto il segretario di Stato americano, John Kerry, a Roma per partecipare alla conferenza internazionale sulla crisi in Libia promossa assieme al ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni.

Un vertice che arriva a pochi giorni dal 16 dicembre, quando, secondo l’inviato Onu Martin Kobler, le delegazioni dei due parlamenti libici di Tobruk (riconosciuto dalla comunità internazionale) e Tripoli dovrebbero firmare l’accordo per un governo di unità nazionale.

Al meeting era presente, oltre a PAesi come Egitto, Algeria, Ciad, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Niger, Turchia, Tunisia e Qatar, anche una delegazione libica di 15 rappresentanti dei due parlamenti. Come sottolinea Vincenzo Nigro su Repubblica, è la prima volta che i ministri degli Esteri del P5+5 (ovvero i 5 del Consiglio di sicurezza Onu più Italia, Germania, Spagna, Onu e Ue) incontrano i rappresentanti libici.

“Quello in corso in Libia è un processo voluto da libici e portato avanti dai libici” per “far nascere una Libia sicura e stabile”, ha detto il segretario di Stato americano Kerry, spiegando che dopo la firma dell’accordo mercoledì prossimo in Marocco inizierà un processo che porterà al ritorno del governo nella sede di Tripoli. “Sono i libici che parlano a nome del loro popolo, il minimo che noi possiamo fare è’assisterli e aiutarli”, ha proseguito Kerry, facendo appello a un “cessate il fuoco totale in tutta la Libia”, mettendo da parte “rivalità, ambizioni personali e lotte interne che colpiscono il popolo libico, sei milioni di persone”.

L’accordo è stato firmato da diciassette Paesi e quattro organizzazioni internazionali: Algeria, Arabia Saudita, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Francia, Italia, Germania, Giordania, Marocco, Russia, Qatar, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Tunisia, Turchia, Unione europea, Nazioni unite, Lega araba, Unione africana.

 

 

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