Nucleare. Israele, al vertice di Washington andrà al vicepremier

Pubblicato il 9 Aprile 2010 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA

Strappo di Israele sul nucleare. Lo stato ebraico non boicotterà la Conferenza di Washington sulla sicurezza nucleare del 12 e del 13 aprile prossimi ma non sarà rappresentato dal premier Benjamin Netanyahu. Al suo posto ci sarà, infatti, Dan Meridor, vice primo ministro con delega per l’energia atomica.

A proposito di questa decisione, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, il generale Jim Jones spiega: “Ovviamente ci sarebbe piaciuto avere il primo ministro, tuttavia il suo vice guiderà una delegazione israeliana che sarà robusta”. Jones ha aggiunto che comunque le relazioni tra gli Stati Uniti e Israele sono “strette, buone e continue”.

Il nucleare israeliano. Una decisione, quella di partecipare ” a metà”, che ha una motivazione precisa, diffusa a Gerusalemme da fonti governative: Netanyahu ha rinunciato al suo viaggio negli Usa – fanno sapere – dopo avere appreso che durante la Conferenza convocata dal presidente americano Barack Obama, Egitto e Turchia intendono sollevare il problema dell’arsenale atomico dello stato ebraico e chiedere una sua adesione al Trattato di non proliferazione nucleare. Anche se è pressoché certo che sia dotato di armi atomiche e secondo molti analisti sia la sola potenza atomica del Medio Oriente con un arsenale di 100-200 ordigni di ultima generazione, Israele non ha mai ammesso né smentito di essere dotato di un arsenale nucleare né ha firmato il Trattato.

Presenti e assenti. Alla Conferenza di Washington sono attesi i leader dei principali Paesi. Durante questo appuntamento, il presidente Obama spera di poter giungere a un accordo che possa impedire che ordigni nucleari finiscano nelle mani di organizzazioni terroristiche. Tra i temi sul tavolo, da affrontare nel corso dei lavori, ci sarà anche la fondamentale questione del nucleare di Iran e Corea del Nord, entrambi esclusi dalla conferenza.

Le critiche della Palin. In merito al nucleare è giunto ieri in un’intervista televisiva anche un commento ironico del presidente Obama in risposta alla ex-candidata repubblicana alla vice-presidenza, Sarah Palin che aveva criticato la nuova strategia dell’amministrazione Usa sulle armi nucleari che stabilisce nuovi limiti al loro uso. La Palin aveva detto: “E’ come il ragazzo che ai giardinetti dice ‘datemi un pugno in faccia’ promettendo che non reagirà”.

“Non mi risulta che Sarah Palin sia una grande esperta in campo nucleare – ha ironizzato Obama alla Abc – se il ministro della difesa Usa e il capo di stato maggiore americano pensano in modo positivo della nostra strategia nucleare, credo sia più logico accettare la loro opinione piuttosto che quella di Sarah Palin. Durante la campagna elettorale del 2008 la Palin aveva detto di essere una esperta nei rapporti con Mosca perché dalle finestre dell’Alaska (lo stato di cui era governatrice) si poteva vedere la Russia”.